LA PERLA DEL CRIS
Niente processi ma un primo grido d'allarme
Ambrì bocciato anche contro il Rappi: dopo l'Ajoie un'altra brutta serata. E adesso?
Pubblicato il 22.09.2021 17:20
di Cristiano Perli
Purtroppo quanto si temeva (e scritto) si è avverato. Alla corte delle avversarie dirette questa squadra ha perso il bandolo della matassa. Sterile nel reparto offensivo e troppo permeabile dietro: il cocktail avvelenato è servito.
La permeabilità difensiva, a dirla tutta, s’era già intuita nelle prime tre gare dove qualche rischio di troppo lo si era corso. Ora si assiste anche a una preoccupante involuzione offensiva. Un bel problema.
Lungi da me dopo sei partite iniziare a puntare il dito verso questo o quel giocatore, ma appare evidente che nello scacchiere di Luca Cereda qualche pedina non sia ancora nella condizioni ideali. Questione tecnico-tattica o di forma del momento?
L’impressione è che questa squadra sia di facile lettura, che si riesca ad ingabbiarla abbastanza facilmente prendendole le contromisure necessarie senza dannarsi troppo l’anima. Non ho avuto la sensazione che Ajoie e Rapperswil abbiano disputato la partita della vita per sconfiggerci. Eppure è successo.
Adesso però non perdiamo la calma né la fiducia: certo, c’è nervosismo e un po’ di scetticismo. Normale dopo un inizio del genere. Eravamo partiti col vento in poppa e pensavamo di poter godere ancora un po’ del vento dell’entusiasmo che ci sosteneva all’inizio. Invece ora ci ritroviamo immobili e confusi.
Se domenica si battesse il Davos o martedì il Bienne, a nessuno salti in mente di uscirsene con un: “abbiamo dimostrato di poter battere chiunque!”. Perché si potrebbe rispondere: “ok, ma allora lo si faccia!”.
Mi rendo conto che è presto per tirare la famosa riga o fare processi, ci mancherebbe altro. Ma un piccolo grido d’allarme è giusto lanciarlo. Prima che sia troppo tardi.
(Foto Zocchetti)