"Lui
non si tocca, anche perché nei suoi panni finora era obiettivamente difficile
fare meglio". Il popolo granata sta con David Sesa. Nonostante la seconda
consecutiva scoppola casalinga con ancora quattro reti sul groppone, i tifosi
dell'ACB presenti venerdì sera al Comunale si sono schierati a fianco del
mister. E della squadra, applaudita dalla curva e dalla tribuna. Giusto così,
perché questo Bellinzona è ancora un cantiere aperto e, inoltre, il cammino sin
qui non è poi malaccio considerando oltretutto gli infortuni di due pedine
imprescindibili quali capitan Sergio Cortelezzi e Gaetano Berardi, quest'ultimo
in crescita dopo una partenza sottotono.
A
preoccupare è semmai il rendimento incostante, caratterizzato da prestazioni
convincenti (contro Losanna, Thun e Vaduz, soprattutto) e da altre imbarazzanti
(Stade Losanna ed Aarau). Finora il campo ha detto che i granata si sentono più
a loro agio in trasferta. Si sono dimostrati maggiormente spavaldi, più
"liberi". Non si possono trarre conclusioni affrettate, ora come ora,
ma occorre invertire al più presto la tendenza. Fra le mura amiche bisogna
ritrovare quella fiducia fondamentale per disputare un campionato all'altezza
delle aspettative della dirigenza, che sta costantemente tenendo d'occhio il
mercato alla ricerca dei tasselli giusti per completare il mosaico dell'ACB.
Sbrigate
le pratiche burocratiche, prestissimo potranno calcare il rettangolo verde il
robusto difensore (che può giocare anche a centrocampo) Romero ed il fantasista Chacón (un interessante prospetto che
già fa sognare la capitale: il 22.enne, li festeggerà mercoledì, è sgusciante e
dotato di un buon dribbling, ma denota lacune in fase difensiva). Manna dal
cielo per fare rifiatare chi finora ha dato tutto per la causa granata
nonostante condizioni fisiche non sempre eccellenti, come è apparso evidente
l'altra sera (Padula su tutti). La Challenge è un campionato duro e logorante
dove, spesso, muscoli, corsa e tackle (quanto manca un mediano alla Drissa
Diarra...) sono più utili di estro e tecnica. Bando alle ciance: servono
sostituti all'altezza. Sesa ad inizio stagione si è trovato fra le mani una
rosa incompleta, seppur la sua filosofia è da sempre quella di adattarsi al
contingente a disposizione. Ciò non deve costituire un alibi. Con gli ultimi
innesti, il rientro degli acciaccati e la personalità di uomini d'esperienza
come Tosetti in grado di farsi sentire nello spogliatoio, non ci saranno più
scuse.
Il
mister deve diventare un acquafortista e mettere in rilievo il potenziale umano
che è chiamato a gestire. Come in un romanzo picaresco l'iniziale sfortuna deve
tramutarsi nella premessa di un percorso di felicità perché Wil a parte (ma
reggerà?) dopo cinque turni vige un grandissimo equilibrio. Non c'è ancora un
vero leader. Anche se Losanna ed Aarau sembrano una spanna sopra le altre.
L'ACB deve rimanere lì, attaccata al treno delle prime, con la ghiotta
occasione - dopo l'impegno di Coppa Svizzera: imperativo vincere contro il
modesto Widnau - di mandare in crisi definitivamente lo Xamax (zero punti, 3
gol fatti e 10 incassati) che affronterà il 27 agosto al Comunale. Siamo appena
all'inizio ma la stagione dei granata è già di fronte ad una svolta. Due
vittorie garantirebbero serenità all'ambiente alla vigilia di un trittico
"infernale" (Yverdon-Wil-Sciaffusa). Si riparta insomma dal 92.
minuto di venerdì sera. Con Souza a rincorrere un pallone a partita oramai
chiusa. Encomiabile.