Il
Novecento secondo lo storico Eric Hobsbawn è un secolo breve,
connotato: da due guerre mondiali; dalla guerra fredda; dai regimi
totalitari.
La
politologa Hannah Arendt spiega: “Il suddito ideale del regime
totalitario non è il nazista convinto oppure il comunista convinto,
ma le persone per le quali non c'è più differenza tra realtà e
finzione, tra il vero e il falso”.
Il
17 agosto del 1945 George Orwell dà alle stampe il libro “La
fattoria degli animali”. Si tratta di un racconto. La storia è
ambientata in una fattoria dove all'improvviso gli animali si
ribellano. Sovvertono l'ordine. Attaccano il potere del proprietario
e lo cacciano. La rivoluzione è compiuta in nome dell'uguaglianza.
L'idea di realizzare ciò che viene considerata un'utopia. I maiali,
considerati più intelligenti, sono incaricati dell'amministrazione.
Si impossessano di un'arma letale e pervasiva: la burocrazia.
Emergono Napoleone e Palla di Neve. L'idiosincrasia tra i due è
palese. Palla di Neve è incline alla democrazia. Napoleone si fa
ammaliare dal potere, Yoda parlerebbe del lato oscuro della forza.
Quello che irretisce e concupisce. Quello che vessa il simile e lo
considera inferiore. Quello che regola i rapporti umani in guisa
iniqua. Usando la potente e perfida arte della persuasione, plagia i
cani e instaura il suo “governo”. Il rivoluzionario, diventa
prima restauratore e poi conservatore. La frase icastica che imprime
è: “Tutti gli animali sono uguali ma alcuni animali sono più
uguali degli altri”.
Il
23 gennaio 1977 i Pink Floyd pubblicano Animals, è un album
sottovalutato, probabilmente, perché si trova fra Wish You Were Here
e The Wall. L’album prende ispirazione dal libro. L’atmosfera è
cupa, inquieta e pessimista. Si tratta di una critica feroce e
sardonica del sistema politico ed economico, caratterizzato da un
degrado sanitario, ambientale e pure linguistico. L’umanità è
divisa in tre specie di “animali”: “Dogs”, i rampanti, gli
aggressivi, gli avidi, quelli che vogliono svettare e vincere; i
“Pigs”, i benpensanti, i finti progressisti, i finti laici, gli
ipocriti preoccupati solo della propria immagine; le pecore “Sheep”,
sono tutti gli altri, gli ignavi, i sottomessi, i remissivi, attenti
a subire il meno possibile, ogni tanto tentano velleitariamente di
ribellarsi.
Il
libro è un capolavoro, il disco è un capolavoro. Quando i tempi
sono strani e vanno veloci i classici sollevano, seppure
momentaneamente, lo spirito. E forniscono un barlume di verità.