Zona Belli
Ora serve un'operazione simpatia
Dopo una settimana folle la dirigenza deve riconquistare la fiducia dei tifosi
Pubblicato il 23.08.2022 08:40
di Alan Del Don
Chissà, magari alla fine aveva poi ragione Oscar Wilde, quando sosteneva che “le follie sono le uniche cose che non si rimpiangono mai”. A Bellinzona l’ultima settimana scarsa è stata a dir poco dissennata dal punto di vista calcistico, con l’ACB che si è trovato senza timoniere dopo che David Sesa aveva compiuto un mezzo miracolo (7 punti in cinque partite) con una squadra incerottata e senza ricambi all’altezza. Lo zuccherino della scontata vittoria in Coppa Svizzera (con le prime reti stagionali di Tresor Samba) non serve certo per addolcire una pillola amarissima che ha creato malumori fra i tifosi. Sconfiggere il Widnau equivaleva ad una passeggiata di salute. La buona notizia, semmai, è il debutto degli uruguaiani Franco Romero (finalmente un marcantonio a centrocampo: ci fosse stato prima, forse, i granata non avrebbero incassato quella doppia batosta fra le mura amiche…) e Thomas Chàcon, nonché del portiere Alexander Muci, seppur per pochi minuti.
In una città ventosa come la Turrita, è impossibile non udire i borbottii della piazza. Andando nel sole che abbaglia nell’omonima piazza, poi, avrebbe detto Eugenio Montale, “sentire con triste meraviglia” che quell’entusiasmo generato dalla promozione in Challenge League si sta viepiù assopendo. Oggi è timido, non più gioioso come a fine primavera. Ecco perché, in questo momento, da parte della dirigenza, è fondamentale mettere in atto un’operazione simpatia, imprescindibile per riconquistare la fiducia della maggioranza dei fedelissimi.
Suggerimenti? Eccoli. Ad esempio si potrebbe offrire l’entrata alla prossima partita, quella di sabato 27 agosto contro il Neuchâtel Xamax, a chi si presenta con una maglietta color granata. In questo modo il Comunale assumerebbe le tonalità di quel catino che era ai tempi del glorioso ACB dei brasiliani Paulo Cesar Camassuti e Mario Sergio. Finora il pubblico, inutile negarlo, ha risposto sì presente ma non nei numeri che era legittimo aspettarsi. Nelle prime tre partite casalinghe gli spettatori sono stati 1.369 contro il Losanna, 1.200 contro lo Stade Losanna e 1.426 contro l’Aarau. Una media, dunque, di 1.331 tifosi. Vero, molti erano in vacanza. Adesso in ogni modo dovrebbero essere tornati, considerando che lunedì iniziano le scuole. La giustificazione delle ferie non potrà più reggere.
La società, buttiamo lì un’altra idea, sabato alla fine del match potrebbe organizzare una maccheronata. Come dessert non sarebbe male un discorso dei vertici dell’ACB. Con i classici due piccioni con una fava finirebbe il silenzio stampa e il popolo granata verrebbe tranquillizzato dai dirigenti in persona. Aggiungiamoci pure, quale ciliegina sulla torta, il nome del nuovo allenatore. Negli ultimi giorni c’è stata una ridda di voci, spesso alimentate dai discorsi da bar. Jacobacci? Manicone? Maccoppi? Mah. Questa situazione di incertezza non è il massimo. E non potrà durare a lungo. Dopo lo Xamax, l’ACB è atteso dall’Yverdon e dal Wil fuori casa, ossia rispettivamente dalla seconda (a pari punti con il Losanna) e dalla prima in classifica in questo momento, e dallo Sciaffusa il 2 ottobre. Impegni ostici che necessitano di una guida sicura, con tutto il bene che si può volere a Fernando Cocimano, vice di Sesa e mister ad interim.
Concludiamo con una nota, si spera, benaugurante a livello di ricorrenza in vista della sfida contro i neocastellani. Il 28 agosto 2008 l’ACB superò il secondo turno preliminare di Coppa UEFA sconfiggendo gli ucraini dell’FC Dnipro Dnipropetrovsk con reti di Shkëlzen Gashi e Iacopo La Rocca. Il primo è ancora in attività (gioca nell’Aarau), mentre il secondo si è ritirato nel 2019. Quell’estate fu storica per il Bellinzona e culminò nella doppia sfida con il Galatasaray. Indimenticabili le emozioni vissute il 18 settembre dai 12.300 presenti al Sankt Jakob di Basilea nell’onorevolissima sconfitta per 3-4 dell’undici della capitale (gol di Lustrinelli, Sermeter e di La Rocca) allenato da quel Marco Schällibaum che lo scorso aprile era tornato sulla panchina granata. Vi era rimasto per sole sei partite, ottenendo tuttavia l’agognata promozione.
“Per me ci sono dei valori che nel calcio, ma soprattutto nella vita, vengono prima di tutto. E se questi vengono a mancare…”, disse, valigia alla mano, a metà giugno, prima di assumere le redini dell’Yverdon. Chiamateli incroci, casi della vita o, semplicemente, destino. Quello che è certo è che quell’estate di quattordici anni fa era stata coinvolgente. Quella del 2022 decisamente meno. Ma basta una scintilla per riconquistare l’amore dei tifosi bellinzonesi. La fiammella della passione è perennemente accesa. Brucia nel cuore. Va (semplicemente) alimentata. Bisogna evitare che si spenga. Forza, dai. Che l’operazione simpatia abbia inizio.
(Foto Putzu)