Qatar 2022
Marocco e Croazia non sono sorprese
Due semifinaliste inattese ma che non vanno sottovalutate
Pubblicato il 11.12.2022 10:24
di Silvano Pulga
Diciamolo: il tavolo era apparecchiato per altri. Nelle intenzioni degli organizzatori, le semifinali dovevano essere il derby sudamericano Argentina-Brasile e quello latino Francia-Spagna, con le possibili varianti di Portogallo e Inghilterra come alternative di lusso. Poco male, comunque, soprattutto per ciò che riguarda il Marocco: una nazionale araba (più che africana) che arriva così in alto, in Qatar fa senza dubbio piacere. Francia-Marocco sarà una sfida ricca di significati più geopolitici e storici che tecnici, ovviamente: tuttavia, i francesi dovranno prendere i marocchini con le molle, vista la loro velocità, le capacità tecniche di diversi elementi della rosa e, soprattutto, le motivazioni. I nordafricani (loro sì) stanno scrivendo la storia; i francesi, tutto sommato, si giocano "solo" la riconferma sul tetto del mondo. E, sinora, l'aspetto mentale ha fatto la differenza, per Hakimi e compagni. Tuttavia, i francesi avranno dalla loro il fatto di giocare contro una squadra che avrà maggiori difficoltà tattiche a contenere l'estro di Mbappé e non solo: di sicuro, sarà una bella partita, a meno che i francesi non la indirizzino in modo chiaro già nei primi minuti.
Fatta la doverosa premessa, il Marocco è una sorpresa up to a point, come dicono gli anglosassoni quando vogliono comunicare, in modo ovviamente gentile, il proprio disaccordo con gli argomenti dell'interlocutore. Hakimi e Ziyeck sono giocatori già da top club, e buona parte degli altri, pur giocando in squadre di seconda fascia, seppure in campionati di livello, a nostro parere ci arriveranno nei prossimi mesi. Insomma, niente a che vedere con i pur volenterosi senegalesi o coreani, che si sono infatti arresi agli ottavi senza troppi patemi per le più quotate avversarie. Il Portogallo è uscito sconfitto, a nostro parere, soprattutto per proprie responsabilità: il gol subito, innanzitutto, dove sono apparse evidenti le responsabilità del portiere Diogo Costa. Poi, alcune scelte tecniche dell'allenatore dei lusitani Fernando Santos: siamo di parte, ma Rafael Leão è apparso l'unico in grado di saltare l'uomo sulla fascia, e non è stato un caso che abbia messo, nel finale, sulla testa di Pepe, un pallone con il contagiri che, però, a differenza di quanto fatto nella sfida con la Svizzera, l'esperto difensore non ha insaccato. Aggiungiamoci anche un pizzico di sfortuna (una traversa e alcune parate miracolose del portiere avversario) ed ecco confezionata la semifinale che non ti aspetti.   
Della Croazia ci siamo già occupati diffusamente: anche qua si può parlare di outsider magari, ma non certo di sorpresa, per una compagine la quale annovera tra le proprie fila giocatori che hanno vinto parecchio nei rispettivi club di appartenenza e che, lo ricordiamo, sfidò in Russia in finale, nel 2018, i futuri campioni del mondo della Francia. Anche qua, il Brasile ha probabilmente peccato di presunzione, fermo restando che le statistiche parlano di un solo tiro nello specchio della porta da parte balcanica (risultato, come sappiamo, decisivo), deviato oltretutto da un difensore sudamericano. Insomma, qualcuno ha pensato che a Eupalla non siano piaciuti i balletti brasiliani dopo i gol, oggetto di qualche mugugno, soprattutto da noi, nel Vecchio continente.
In definitiva, due partite con chiare favorite (Francia e Argentina), con molto fascino extracalcistico nel caso di Francia-Marocco, e che farà consumare inchiostro e byte ai tanti cantori di Lionel Messi in Croazia-Argentina: con il Brasile e il grande rivale CR7 a casa, i grandi esteti della Pedata vorranno vedere il fuoriclasse del PSG alzare la Coppa. Vedremo cosa ne penserà Eupalla: si sarà offesa per le polemiche seguite ai quarti con gli olandesi? Vorrà dare a Luka Modrić la possibilità della rivincita? Chissà. In assenza dei nostri beniamini, noi vorremmo invece vedere Olivier Giroud felice come lo è stato ieri, dopo la rete decisiva contro gli inglesi: chiamato all'ultimo momento, dopo il forfait di Benzema (non proprio uno qualunque) lo sta sostituendo nel modo migliore, e gli vogliamo molto bene, dalle nostre parti. E sappiamo anche che la volubile Dea del Calcio, queste storie, le adora.