LA PERLA DEL CRIS
Ancora con Cereda a meno che...
La delusione per il mancato traguardo non deve inficiare il buon lavoro svolto negli anni
Pubblicato il 03.03.2023 08:58
di Cristiano Perli
È finita come nessuno si auspicava. Con una sconfitta, perdipiù contro il Lugano.
Maledetto calendario, che se da una parte ci dava qualche speranza proprio perché c’era il derby, dall’altra sapevamo che poteva risultare crudele. È stato così, ahinoi.
Perdere contro i bianconeri è sempre brutto e fa male, anche se ormai ci stiamo abituando. In verità, una gran brutta abitudine.
Cosa dire della partita di ieri? Onestamente non ho molto da rimproverare alla squadra, che sul ghiaccio a dato tutto quello che aveva, ma purtroppo il disco non ha voluto saperne di entrare. Ci sono serate così, ci sono partite in cui le prove tutte ma la Dea bendata sembra aver già scritto il suo finale. C’è poco da fare, accettiamo il verdetto dello sport e guardiamo avanti.
Almeno per il tifoso, tornare indietro con la mente alle settimane in cui abbiamo perso tanti punti o alle ultime sette sconfitte casalinghe, non serve a nulla. Provoca soltanto rabbia e dolore.
Allora è meglio guardare avanti, di tempo ne abbiamo tanto.
Leggo che in queste ore il futuro di Cereda sarebbe in discussione. Ci si chiede se debba restare o se piuttosto sarà lui a fare una scelta diversa e proverà ad abbracciare una nuova esperienza.
Personalmente ho sempre avuto le idee piuttosto chiare. Per me il duo Cereda-Duca deve restare ad Ambrì. Piuttosto rivoluziono la squadra ma loro due rimangono le mie garanzie.
Capirei, ovviamente, se il nostro coach dovesse scegliere un’altra strada e provare una nuova avventura. Nella vita ci sta tutto, ci sono momenti in cui uno si chiede se si trova nel posto giusto o se non sarebbe il caso di gettarsi in un’altra sfida. Normale che anche a Cereda arrivino questi pensieri.
Dovesse decidere di andarsene resterei comunque un suo tifoso e chissà, un giorno lo riabbraccerei con grande gioia. Ha dato tanto alla nostra squadra e alla nostra società e credo che se ne andrebbe con un grande applauso di tutta la tifoseria. A testa alta.
Adesso non ci resta che aspettare. Intanto andiamo in vacanza (forzata), con un pizzico di rimpianto ma anche sapendo che tutti hanno dato tutto ciò che avevano. Ma non è bastato…