OFFSIDE
La decisione più logica
Murat Yakin confermato fino all'Europeo: ha convinto Tami e la Federazione
Pubblicato il 28.11.2023 18:09
di L.S.
La scelta migliore. O perlomeno, la più logica.  Murat Yakin resta il selezionatore della Nazionale svizzera di calcio.
Una parte della tifoseria (e anche degli “opinion leader”), spinta dai risultati non proprio entusiasmanti di questo ultimo periodo, tifava per un cambiamento radicale. Via il tecnico e, a questo punto, anche alcuni “senatori”. Insomma, un repulisti in grande stile.
La Federazione ha invece deciso, piuttosto saggiamente, di andare avanti per la strada tracciata.
Una strada lastricata ultimamente di qualche ostacolo, certo, ma che dopo il Mondiale ci ha condotto anche a questo Europeo.
Facile, dice (giustamente) qualcuno, con il gruppo che ci ritrovavamo. È vero, si poteva e si doveva fare meglio (leggi qualche punto in più). È innegabile, però, che la fortuna non sia sempre stata dalla nostra parte.
Detto questo, non era pensabile, o sarebbe perlomeno stato un azzardo, affidare questa squadra a un altro allenatore a soli tre mesi dall’Europeo. E se avesse fallito? Lo avremmo licenziato subito?
E poi a chi? Fischer o Favre i nomi più accreditati, senza sapere se ci fosse veramente il loro interesse e con la sicumera che sarebbe stata la soluzione migliore.
La Federazione, e Pier Tami, con quest’ultimo che aveva gettato più di un dubbio sulla continuazione di Yakin, hanno così deciso di attendere l’esito di questi Europei. Da qui a giugno ci sarà tutto il tempo per ricompattare la rosa, per limare qualche screzio e per fare capire ad alcuni giocatori, che la responsabilità non può ricadere tutta sulle spalle di Yakin.
Gli spifferi di Berna, che stamattina ci avevano confidato che Yakin sarebbe stato confermato, soffiano adesso sullo staff. Ci sarà un nuovo inserimento o forse addirittura un cambiamento.  Prossimamente ne sapremo di più.
Intanto sabato ci sarà il sorteggio, con il confermatissimo Yakin che sarà presente. Vivo e vegeto, per la delusione di chi lo aveva già dato per spacciato.
(Foto Keystone/Klaunzer)