Musica
Fiorella Mannoia, classe e passione
La cantante prima strega e poi seduce Lugano
Pubblicato il 22.12.2023 07:06
di Angelo Lungo
Al Palazzo dei Congressi, giovedì sera, all'improvviso le luci si sono spente. Il palco era illuminato in maniera ammiccante e raffinata, il centro era dominato da un maestoso pianoforte, circondato da candele. Il pubblico ha atteso paziente senza nessuna circospezione, ma solo con l'afflato di consegnarsi all'artista. La compostezza iniziale era una finta posa, destinata ineluttabilmente a svanire. C'era la promessa di un viaggio suadente, dove l'emozione avrebbe preso inevitabilmente il sopravvento. È entrato, solitario, il pianista Danilo Rea, ha proposto una miscellanea di brani. Strepitosa l'esecuzione di “Bocca di rosa”. Poi è arrivata lei, con passo felpato e scalza: Fiorella Mannoia. Vestita di rosso, con una giacca nera. Il rosso è un colore che esprime il movimento interiore, un flusso continuo. È l'intensità che non si arresta. È il profluvio di sensazioni. È la passione che travolge. Ha l'ambizione di proporre un vissuto profondo. E via con “Oh che sarà” di Ivano Fossati, è l'umano che “sospira”, “sussurra”, vuole una ragione che mai avrà. La cantante ha uno stile all'apparenza lieve, che affascina in crescendo. La sua voce è ancora intatta nella sua bellezza e nella sua forza, penetra con dolcezza e vigoria, ammalia perché trasporta passione. La scaletta costituisce il suo omaggio alla musica italiana, a cantautori che ritiene poeti, a testi che sfidano il tempo e che danno uno sprazzo di significato a quel grande mistero che è la vita. Ecco il tempo: la storia, il passato; la visione, il presente; l'attesa il futuro. “La donna cannone” di De Gregori ha richiamato alla straordinarietà dell'amore. È il racconto di una donna ribelle circa le convenzioni e la normalità, l'amore non lo insegue, ma lo vuole solo se coinvolgente e unico. E decide di volare via. Il confine dell'ordinario è stato definitivamente superato con “Messico e nuvole” di Paolo Conte. Si può non resistere, ma reagire, basta infilarsi “nelle situazioni di contrabbando, ridendo. Non è complicato: essere presenti nel presente. È necessario: un pianista; una cantante; delle canzoni. Il tempo lo si può battere: vivendo ora, qui, adesso. L'orizzonte è lontano e poco importa raggiungerlo.