Tennis e pugilato
La grandezza, sobria, di Rino Tommasi
Dove ci si sofferma su un telecronista che parlava con uno stile inimitabile
Pubblicato il 23.02.2024 08:44
di Angelo Lungo
Salvatore Tommasi detto Rino compie 90 anni. È stato un giornalista, esperto di pugilato e tennis di altissimo livello, connotato da uno stile: ordinato; professionale; credibile; educato; etico. Un carisma espresso attraverso la sobrietà. L'evento sportivo lo completava, non lo sovrastava, dapprima lo assecondava e poi lo esaltava in maniera non speciosa, ma sostanziale. Altro che urlo continuo o retorica superficiale. Il garbo e la competenza apparivano con discrezione, l'enfasi era controllata con la padronanza della lingua, era una semplicità apparente, poiché i commenti erano analitici. Era un fantasioso, a dispetto della sua sagoma seria, e nel corso della sua carriera ha coniato e reso popolari espressioni diventate motti indelebili e icastici. Mio personalissimo cartellino, era il proprio giudizio su ogni round di un incontro di pugilato. Circoletto rosso, con la sua biro rossa evidenziava un quindici particolarmente bello nel tennis. Mini-break, indicava un punto ottenuto sul servizio dell'avversario su un tie-break. Veronica, si chiama così la volée alta di rovescio, Tommasi la adoperò per la prima volta nel 1976, definì così un colpo utilizzato da Adriano Panatta. E poi vennero le telecronache con Gianni Clerici. Erano dei finti opposti, non era un semplice accostamento di due diversi ruoli. Erano un dialogo naturale, era se come la parola, trovasse una sintesi esaustiva, si percepiva un equilibrio costante e costruttivo. Il commento era una disquisizione pertinente e lucida dell'avvenimento. Non c'era nessuna esaltazione artefatta. Era una manifestazione di una spontaneità intrisa di profondità, seppure si discettava di sport. Inventarono un modello: perché erano colti, perché sapevano essere raffinati e pure popolari. Suscitavano quel sorriso lieve, che fa declinare inevitabilmente verso il sollievo esistenziale, anche se solo momentaneamente. Che nostalgia.