Nell’ambito
della ricapitolazione della carriera del pilota ticinese Silvio Moser
(1942-1974), proponiamo oggi un intervento che avevamo raccolto dallo zurighese
Karl Foitek, zurighese di origini austriche, pilota di ottimo successo dapprima
sulle formule e in seguito sulle sport, proprio negli anni in cui Moser stava
salendo gli scalini dell’automobilismo.
“Agli
inizi degli anni Sessanta, per chiunque voglia iniziare a correre in macchina,
partecipare al corso di pilotaggio sul circuito di Montlhéry,
vicino a Parigi, è obbligatorio in vista dell’ottenimento della licenza. Sono
uno degli istruttori accanto ad altri nomi noti dell’automobilismo nazionale e
internazionale. Tra di loro cito Paul Frère, giornalista e corridore belga con
una decina di Gran Premi di F1 e un secondo posto alle 24 Ore di Le Mans nel
palmarès e il campione europeo della montagna, il tedesco Edgar Barth.
Come
sempre, la pattuglia di ticinesi che giunge a Monthléry è
abbastanza folta anche quest’anno. Siamo nel 1961. Tra le loro diverse
macchine, mi salta all’occhio un Jaguarone targato TI 928 col numero di gara
4-15. Durante le pause tra una lezione e l’altra, tra istruttori ci soffermiamo
più di una volta sulla Jaguar che sembra espletare il corso di pilotaggio in
maniera tanto esemplare da guadagnarsi molti complimenti. Il ticinese che la
guida si chiama Silvio Moser e quando lo avvicino per la prima volta, mi fa
capire di avere origini zurighesi, proprio la città dove abito. Dunque nessun
problema di lingua. Dal momento in cui gestisco un garage a Zurigo e che Moser
tratta automobili in Ticino, ci vedremo abbastanza spesso poiché passa a
ritirare delle occasioni da rivendere. Raramente viene con più di quattro soldi
in tasca, ma di regola riusciamo ad arrangiarci.
Ovviamente
ci incrociamo regolarmente anche sui campi di gara. Nello stesso anno, Silvio
lo vedo spesso con la medesima Jaguar, poi passa alle monoposto già nel 1962… e
se dico incrociare è perché succede spesso alle premiazioni delle corse.
Negli
anni seguenti, Silvio ed io corriamo in serie differenti, lui a livello
europeo, io invece più che altro in Svizzera, Germania e Austria. Ma anche
fuori. Grazie ai suoi buoni uffici, riesce a farmi saltar fuori un ingaggio da
parte del grande Juan-Manuel Fangio per disputare la Temporada Argentina del
1964. Egli vincerà la Temporada, io sarò per così dire il suo gregario
ottenendo alcuni podi e finendo secondo in classifica generale. Addirittura, in
occasione di una delle quattro gare, rinuncio a prendere il via per cedergli un
ingranaggio del cambio poiché sapevo della sua possibilità di vincere quel
campionato.
Nel
’65 sono invitato a correre la 1000 chilometri di Parigi a Montlhéry
nel
mese di ottobre, ultima prova del Mondiale prototipi. Solo che, a Montlhéry,
il signor Foitek ci va a piedi… non ha la macchina. Ne parlo a Silvio che mi
rassicura” Ich luege mit em Herr Aldo”,
mi dice, cioè che vedeva col signor Aldo Sonvico della scuderia Martinelli e
Sonvico. Difatti andiamo a Parigi dove corriamo con una Alfa Romeo TZ sotto i colori
ticinesi. Il milanese Biscaldi della scuderia
Sant’Ambroes ci precede in prova ma in gara riusciremo ad avere la meglio. Finiamo
15. assoluti, primi della classe GT 1600, nella gara vinta da Graham Hill e
Joakim Bonnier sulla Ferrari 330P iscritta dai “Concessionaires Maranello”.
Silvio ha 23 anni ed è il più giovane tra l’ottantina di partenti. Se stavolta
non mi è riuscito di battere Silvio Moser, almeno ho vinto con lui”.
*
Karl Foitek
(1931-2019) giunse in Svizzera i primi di dicembre del 1951 dalla nativa
Oberndorf in Bassa Austria (Niederösterreich). Ha corso dal 1956 al 1971 in
Formula Junior, F3, Turismo, GT e prototipi, vincendo quattro campionati
svizzeri e circa 200 gare. Una di queste, la domenica 23 maggio 1971 a
Bremgarten (Germania), giorno in cui la moglie Sonia diede alla luce i gemelli
Frank e Markus. Ha avuto altri tre figli, uno dei quali, Gregor, ha partecipato
a 22 Gran Premi di F1 tra il 1988 e il 1990 (miglior risultato: 7. a Montecarlo
su Onyx). A Zurigo ha gestito per quasi mezzo secolo un garage Ferrari, “Foitek
Automobile” ora ad Altendorf, nel Canton Svitto.
(Karl Foytek con suo figlio Gregor, nella foto Keystone)