MOTORI
Vincere con Silvio
Ecco cosa diceva l'ex zurighese Karl Foitek del ticinese Moser
Pubblicato il 02.04.2024 16:58
di Giorgio Keller
Nell’ambito della ricapitolazione della carriera del pilota ticinese Silvio Moser (1942-1974), proponiamo oggi un intervento che avevamo raccolto dallo zurighese Karl Foitek, zurighese di origini austriche, pilota di ottimo successo dapprima sulle formule e in seguito sulle sport, proprio negli anni in cui Moser stava salendo gli scalini dell’automobilismo.  
“Agli inizi degli anni Sessanta, per chiunque voglia iniziare a correre in macchina, partecipare al corso di pilotaggio sul circuito di Montlhéry, vicino a Parigi, è obbligatorio in vista dell’ottenimento della licenza. Sono uno degli istruttori accanto ad altri nomi noti dell’automobilismo nazionale e internazionale. Tra di loro cito Paul Frère, giornalista e corridore belga con una decina di Gran Premi di F1 e un secondo posto alle 24 Ore di Le Mans nel palmarès e il campione europeo della montagna, il tedesco Edgar Barth. 
Come sempre, la pattuglia di ticinesi che giunge a Monthléry è abbastanza folta anche quest’anno. Siamo nel 1961. Tra le loro diverse macchine, mi salta all’occhio un Jaguarone targato TI 928 col numero di gara 4-15. Durante le pause tra una lezione e l’altra, tra istruttori ci soffermiamo più di una volta sulla Jaguar che sembra espletare il corso di pilotaggio in maniera tanto esemplare da guadagnarsi molti complimenti. Il ticinese che la guida si chiama Silvio Moser e quando lo avvicino per la prima volta, mi fa capire di avere origini zurighesi, proprio la città dove abito. Dunque nessun problema di lingua. Dal momento in cui gestisco un garage a Zurigo e che Moser tratta automobili in Ticino, ci vedremo abbastanza spesso poiché passa a ritirare delle occasioni da rivendere. Raramente viene con più di quattro soldi in tasca, ma di regola riusciamo ad arrangiarci. 
Ovviamente ci incrociamo regolarmente anche sui campi di gara. Nello stesso anno, Silvio lo vedo spesso con la medesima Jaguar, poi passa alle monoposto già nel 1962… e se dico incrociare è perché succede spesso alle premiazioni delle corse.  
Negli anni seguenti, Silvio ed io corriamo in serie differenti, lui a livello europeo, io invece più che altro in Svizzera, Germania e Austria. Ma anche fuori. Grazie ai suoi buoni uffici, riesce a farmi saltar fuori un ingaggio da parte del grande Juan-Manuel Fangio per disputare la Temporada Argentina del 1964. Egli vincerà la Temporada, io sarò per così dire il suo gregario ottenendo alcuni podi e finendo secondo in classifica generale. Addirittura, in occasione di una delle quattro gare, rinuncio a prendere il via per cedergli un ingranaggio del cambio poiché sapevo della sua possibilità di vincere quel campionato. 
Nel ’65 sono invitato a correre la 1000 chilometri di Parigi a Montlhéry nel mese di ottobre, ultima prova del Mondiale prototipi. Solo che, a Montlhéry, il signor Foitek ci va a piedi… non ha la macchina. Ne parlo a Silvio che mi rassicura” Ich luege mit em Herr Aldo”, mi dice, cioè che vedeva col signor Aldo Sonvico della scuderia Martinelli e Sonvico. Difatti andiamo a Parigi dove corriamo con una Alfa Romeo TZ sotto i colori ticinesi. Il milanese Biscaldi della scuderia Sant’Ambroes ci precede in prova ma in gara riusciremo ad avere la meglio. Finiamo 15. assoluti, primi della classe GT 1600, nella gara vinta da Graham Hill e Joakim Bonnier sulla Ferrari 330P iscritta dai “Concessionaires Maranello”. Silvio ha 23 anni ed è il più giovane tra l’ottantina di partenti. Se stavolta non mi è riuscito di battere Silvio Moser, almeno ho vinto con lui”.
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Karl Foitek (1931-2019) giunse in Svizzera i primi di dicembre del 1951 dalla nativa Oberndorf in Bassa Austria (Niederösterreich). Ha corso dal 1956 al 1971 in Formula Junior, F3, Turismo, GT e prototipi, vincendo quattro campionati svizzeri e circa 200 gare. Una di queste, la domenica 23 maggio 1971 a Bremgarten (Germania), giorno in cui la moglie Sonia diede alla luce i gemelli Frank e Markus. Ha avuto altri tre figli, uno dei quali, Gregor, ha partecipato a 22 Gran Premi di F1 tra il 1988 e il 1990 (miglior risultato: 7. a Montecarlo su Onyx). A Zurigo ha gestito per quasi mezzo secolo un garage Ferrari, “Foitek Automobile” ora ad Altendorf, nel Canton Svitto.
(Karl Foytek con suo figlio Gregor, nella foto Keystone)