Lo
avevamo scritto, raccontando la doppietta Ferrari in Australia:
bisognava aspettare per capire se si fosse trattato di una giornata
storta, o di un cambio di tendenza (improbabile). Alla fine, per chi
ha avuto voglia di immolare all'automobilismo la sacralità del
riposo domenicale, per collegarsi con Suzuka, in Giappone, sono
arrivate le risposte: doppietta Red Bull, con Max Verstappen
ovviamente davanti a tutti, e il suo scudiero Checo Pérez dietro, ma
staccato di 12 secondi e spiccioli. Prima tra le scuderie terrestri
la Ferrari, con Carlos Sainz terzo, dopo un fine settimana di prove
migliore del compagno, e Charles Leclerc quarto, grazie a una diversa
strategia sulle gomme che gli ha consentito di recuperare quattro
posizioni. A ridosso un sempre positivo Lando Norris su Mc Laren, con
un passo gara molto migliore della Mercedes, con la quale condivide
la Power Unit.
La
scuderia tedesca, che pure aveva annunciato, a inizio stagione,
novità tecnologiche, soprattutto sull'avantreno, non riesce a
sbrogliare la matassa: il separato in casa Lewis Hamilton, in queste
situazioni, si deprime, e George Russel, evidentemente, non è ancora
in grado di dare un contributo decisivo allo sviluppo della
monoposto. Il resto del gruppo vede un Alonso arrivare sesto con
l’Aston Martin aggiornata, ma non ancora competitiva per il podio.
Il pilota di casa Tsunoda chiude in zona punti, facendo calare le
azioni del compagno di squadra RB Daniel Ricciardo, fuori all'inizio
dopo aver impattato con la Williams di Alexander Albon. Notte fonda
(ennesima) per l’Alpine, mentre per i colori rossocrociati si deve
prendere atto dei risultati poco esaltanti della Sauber, che ha visto
il ritiro, per noie al cambio, di Guanyu Zhou, e la 14/a piazza di
Valtteri Bottas. Restaurazione, quindi, con la stessa feroce
determinazione che avevano gli imperi passati, dopo aver incassato
una sconfitta. Il team anglo/austriaco ha voluto lanciare un segnale
chiaro a chi, magari, sognava un nuovo ordine automobilistico, dopo
l'Australia. In realtà, le Rosse stanno sviluppando una macchina più
equilibrata, soprattutto dal punto di vista della gestione gomme:
Charles Leclerc è stato coraggioso in tal senso, ma va detto che la
sua monoposto lo ha assecondato. E questo è sicuramente un ottimo
segnale, in prospettiva stagionale, anche se il monegasco (secondo
nella generale piloti) arriva sovente dietro il compagno di squadra,
sul piede di partenza. Unendo tutti i puntini (il rendimento del
futuro ferrarista Lewis Hamilton), il quadro futuro diventa più
incerto di quello che poteva apparire qualche mese fa. E questo,
logicamente, pone diversi interrogativi, soprattutto ai tifosi. In
realtà, è ancora molto presto per giudicare. Fermo restando il
dominio Red Bull, sul quale sembra non tramontare mai il sole, come
accadeva per il Sacro Romano Impero sotto Carlo V, nel XVI secolo,
tante sono le incognite per il futuro prossimo della Formula regina:
siamo convinti che difficilmente il passo della Mercedes rimarrà
tale per il resto della stagione, e che anche a Maranello ci siano
margini di miglioramento. In casa Ferrari si è preso atto dei buoni
risultati di Charles Leclerc in gara, fermo restando che, ora,
l'obiettivo immediato è partire più avanti nello schieramento.
Insomma, c'è l'idea di poter provare ancora a mettere pressione ai
leader i quali, ovviamente, non hanno certo intenzione di fermarsi
qua, anche a livello di miglioramenti tecnologici della monoposto.
(Max
Verstappen, nella foto Keystone)