CALCIO
Quando lo sport non regala riconoscenza
L’ex preposto Silvio Papa non è più stato contattato dai vertici della FTC
Pubblicato il 18.04.2024 08:14
di Enrico Lafranchi
Come avevamo già avuto modo di precisare, dopo 52 anni di carriera nell’arbitraggio, una passione – quella per il calcio – genuina ed immensa che si era accesa già nei suoi anni ‘ginnasiali’, Silvio Papa è stato mandato in ‘pensione’ dalla FTC un anno in anticipo. Papa, che aveva annunciato a chiare lettere di volere cedere il suo mandato a giugno 2025, seppure amareggiato non ne ha fatto un dramma (detto per inciso gli si potrebbero aprire altre porte ‘elvetiche’).
Le cose purtroppo sono andate così, non se ne dovrebbe neanche più parlare. Noi, tuttavia, lo facciamo perché l’atteggiamento della Federazione non ci è piaciuto, ci sembra scortese verso una persona che è nel calcio da più di cinquanta anni. Intendiamo dire che Papa avrebbe meritato dalla FTC (di cui è ancora membro) un po’ più di attenzione (e di rispetto). Ad operazione conclusa, o, se preferite, a ‘giochi fatti’ (Simona Ghisletta ha preso il suo posto di preposto) è singolare che in quel di Camorino, se ne siano dimenticati. Non della sua carriera, ci mancherebbe! (Luca Zorzi quando era presidente della FTC: “Papa è un esempio illuminante di sportivo nel mondo dell’arbitraggio”). Stupisce, di fatto, questo loro silenzio in un momento comunque delicato per il diretto interessato che avrebbe avuto bisogno di una parola, lui che è sempre stato disposto a tendere una mano a tutti.
La riconoscenza è un sentimento sottile, implica attenzione e sensibilità verso gli altri. Per chi la dà è un atto di stima, per chi la riceve è il giusto premio. A Papa vanno riconosciute eccezionali qualità umane e professionali.
Un premio, o semplicemente un ‘esempio’ per dirla con Luca Zorzi, che sicuramente non si può attribuire con il silenzio.
Il silenzio non è una risposta sufficiente! (proverbio italiano).
(Foto enla)