Come avevamo già avuto modo di precisare, dopo 52 anni di
carriera nell’arbitraggio, una passione – quella per il calcio – genuina ed
immensa che si era accesa già nei suoi anni ‘ginnasiali’, Silvio Papa è stato
mandato in ‘pensione’ dalla FTC un anno in anticipo. Papa, che aveva annunciato
a chiare lettere di volere cedere il suo mandato a giugno 2025, seppure amareggiato
non ne ha fatto un dramma (detto per inciso gli si potrebbero aprire altre
porte ‘elvetiche’).
Le cose purtroppo sono andate così, non se ne dovrebbe neanche
più parlare. Noi, tuttavia, lo facciamo perché l’atteggiamento della
Federazione non ci è piaciuto, ci sembra scortese verso una persona che è nel
calcio da più di cinquanta anni. Intendiamo dire che Papa avrebbe meritato
dalla FTC (di cui è ancora membro) un po’ più di attenzione (e di rispetto). Ad
operazione conclusa, o, se preferite, a ‘giochi fatti’ (Simona Ghisletta ha
preso il suo posto di preposto) è singolare che in quel di Camorino, se ne
siano dimenticati. Non della sua carriera, ci mancherebbe! (Luca Zorzi quando
era presidente della FTC: “Papa è un esempio illuminante di sportivo
nel mondo dell’arbitraggio”). Stupisce, di fatto, questo loro silenzio in
un momento comunque delicato per il diretto interessato che avrebbe avuto bisogno
di una parola, lui che è sempre stato disposto a tendere una mano a tutti.
La riconoscenza è un sentimento sottile, implica attenzione
e sensibilità verso gli altri. Per chi la dà è un atto di stima, per chi la
riceve è il giusto premio. A Papa vanno riconosciute eccezionali qualità umane
e professionali.
Un premio, o semplicemente un ‘esempio’ per dirla con Luca
Zorzi, che sicuramente non si può attribuire con il silenzio.
Il silenzio non è una risposta sufficiente! (proverbio
italiano).
(Foto enla)