Chi si accontenta gode! I
granata hanno disputato un primo tempo nettamente sotto tono: senza gol e senza
ritmo di fronte a un avversario che è venuto a trovarsi in vantaggio senza neanche
rendersene conto. Continui passaggi all’indietro, una dozzina - è dire poco –
nella prima mezzora. L’intendimento, probabilmente, era di fare sì che
Iacobucci – che si è ‘buscato’ il primo pallone indirizzato in porta da uno
sciaffusano – si scaldasse perlomeno le mani. Un calcio veramente di basso
livello, anziché cercare di alzarne il ritmo i granata si sono mostrati lenti
in ogni azione (a partire dalle titubanze nelle rimesse laterali) finendo con
l’indispettire i presenti. Poco male, forse, ma chi era allo stadio, a patire
freddo invernale, non meritava sicuramente questo non-spettacolo.
Eppure le premesse erano
favorevoli. Licenza in tasca, un avversario che si doveva ‘stracciare’ in modo
da finalmente ottenere due vittorie filate. Ma, anziché alzare il ritmo (non un
duello vinto, passaggi sbagliati, tiri sbilenchi, testate alle stelle e via
dicendo) tutti, chi più chi meno, hanno battuto la fiacca. Dov’era mai l’amore per la maglia che indossano?
Nel secondo tempo le cose
sono fortunatamente cambiate. Sono entrati nuovi giocatori (fuori Samba, nullo,
un gol fallito in apertura di partita, e dentro Neelakandan - una sua
staffilata, in dribbling strappa applausi, è finita in corner, fuori seppure
solo per ferimento Mahmoud, una prestazione ridicola la sua, l’ennesima, e
finalmente si rivede Sörensen che aveva segnato il primo gol con il Baden: è
tutto un altro Bellinzona!). Il ritmo è aumentato, il gioco è diventato
arrembante, si sono vinti contrasti in quantità. E i retropassaggi al portiere sono
spariti…
Noi di nomi come sempre non
ne facciamo, ma per favore si faccia piazza pulita di quei giocatori che oltre
al non avere i requisiti di Challenge League (ne possiedono chi gioca in Prima
Lega…) non danno tutto quello che dovrebbero dare. In campo bisogna mettere
abnegazione, qualità e passione!
Allo Sciaffusa, che in porta
aveva un ventenne, Gianni Knutti del FCZ, è bastata una dormita di Iacobucci per
andare, immeritatamente in vantaggio (34’ Buniaku). Al Bellinzona per
pareggiare c’è voluto il rigore trasformato impeccabilmente da Rodrigo Pollero
al 66’. Nella ripresa, con Sörensen e Neelakandan ma anche con Seiler entrato,
chissà perché solamente al 46’, la superiorità di Tosetti (sostituito
nell’ultima mezzora da Vishi, una decisione – tecnica o tattica? Sicuramente
non fisica – che sconcerta) e compagni è stata netta. Si è notata molta più
energia ma il gol partita una volta ancora contro i renani non è arrivato.
Ci si potrà rammaricare fin
che si vuole ma quando nel primo tempo Chacon (peggiore prestazione stagionale)
sbaglia una rete bell’e fatta da tre metri e Samba e Lamy non ci azzeccano di
testa neppure loro spedendo il pallone sugli spalti), come dicevamo in apertura
‘chi si accontenta gode.
Una menzione per Rodrigo Pollero
(glaciale dai 16 metri) il migliore, insieme al direttore di gioco. La
direzione del signor Sanli è stata ‘chic’! Finalmente una ‘giacchetta nera’
degna di encomio (li chiamavano così gli arbitri nel 1900, guarda caso Sanli e
i suoi assistenti si sono presentati con quella divisa, e l’hanno omnorata!).
Ancora una volta poco
pubblico in tribuna e sugli spalti, la ventina di ragazzi sciaffusani non ha di
certo contribuito ad aumentare l’affluenza.
Se si pretende, giustamente,
dedizione da parte di chi va in campo, deve essere così anche per chi se ne sta
a casa.
(Nella foto Putzu, Rodrigo Pollero)