L'Interismo
esplode di felicità. È un mondo a parte. Pencola tra alti e bassi.
Ma sa, all'improvviso, esaltarsi. Il tifoso della Beneamata sente che
tutto può accadere in modo repentino, si passa continuamente dalla
polvere all'altare. All'ascesa corrisponde, inesorabile, la caduta: è
scritto nel destino. È consapevole che tutto scorre in maniera
precipitosa e tumultuosa. Impossibile soffermarsi e percepire una
logica. È l'esistenzialismo che prende ineluttabilmente il
sopravvento. Inutile lottare o cercare una spiegazione. È arrivata
in maniera epica la Seconda
Stella, conquistata nella propria
casa, ma quando si era ospiti dei rivali per antonomasia, quelli
ritenuti legittimi, poiché i piemontesi non sono riconosciuti come
tali. L'ennesimo derby è stato vinto senza eccessivi sforzi, perché
il Milan si è letteralmente consegnato. È lo scudetto di una
proprietà che ha portato in bacheca: 2 titoli nazionali; 2 Coppe
Italia; due Supercoppe; ci sono poi le due finali europee disputate
(Champions ed Europa League). È lo scudetto di una dirigenza
che ha una supremazia nazionale, e non solo, indiscutibile. Il trio
Marotta-Ausilio-Baccin opera con competenza e lungimiranza. La
simbiosi è totale. Marotta sopperisce magnificamente alla distanza
dei cinesi, li sostituisce e li rappresenta efficacemente. È
oltremodo motivato da questa autonomia e da tale indipendenza. Poco
importa i paletti economici entro cui si deve muovere. È lo
scudetto di Simone Inzaghi. Il piacentino è stato criticato,
messo in discussione. Mentre i media osannavano tecnici come Pioli o
Allegri. Tetragono alle pressioni esterne, la sua scommessa tra lo
zero e l'infinito l'ha vinta. La sua catarsi è cominciata proprio
dopo la sconfitta contro il City. Esercita il comando con
autorevolezza e non con l'autorità. Ha uno stile impeccabile. Non lo
anima la rivalsa, non è spinto dalla recriminazione, ma è
concentrato sul suo lavoro, ha una forza che lo sorregge e che si
percepisce: la passione. È lo scudetto
di una squadra normale che è diventata fantastica. Ha dominato
tatticamente e tecnicamente. Ha preso a sentirsi bella e si è
esaltata. Il cammino è stato travolgente. L'Inter è diventata
'ingiocabile' per la Serie A. Tutti i giocatori sono stati
protagonisti e nessuno si è sentito escluso. È lo
scudetto dei tifosi. San Siro è
stato sempre strapieno. E niente mugugni, nessun mormorio. Gli
appassionati hanno semplicemente incitato i nerazzurri, li hanno
accompagnati, li hanno sostenuti. La storia è stata scritta. Certo
si tratta solo di calcio. Ma che cos'è un uomo se privato di
speranze, se privato di sogni, se privato di una passione che non può
essere spiegata? Perché le domande non sono mai indiscrete, ma le
risposte, a volte, lo sono.
Calcio
La Seconda Stella
L'Inter ha dominato tecnicamente e tatticamente il campionato