Pep
Guardiola ha tagliato il traguardo delle 300 partite disputate come
allenatore in Premier. E ha riconosciuto che il suo City è stato
fortunato, il 2 a 0, in trasferta, inflitto al Nottingham pesa, i padroni di casa
hanno fatto soffrire e non poco i campioni in carica. Non è più
battaglia a tre, si tratta di una storia passata, la contesa per il
titolo si è trasformata in un classico e appassionante duello.
L'Arsenal è in testa e il Manchester City insegue, con una gara in
meno, il Liverpool ha interrotto la sua corsa nel momento topico. Il
declino dei 'Reds' è stato improvviso, la loro rincorsa è terminata
proprio all'ultima curva. Klopp è consapevole che la stagione non
riserverà il trionfo nazionale. Comanda l'Arsenal che ha battuto il
Tottenham (per 3-2) in uno dei tanti derby di Londra. Gli uomini di
Arteta conducevano per 3 a 0 all'intervallo, ma hanno rischiato di
farsi raggiungere, il finale è stato un'autentica sofferenza. I
Gunners hanno ottenuto la quinta vittoria nelle ultime sei giornate.
E sono motivati, sono sorretti dalla speranza, sono convinti di
potercela ancora fare, spiega il loro allenatore: “Affronteremo
la corsa al titolo meglio della scorsa stagione. Lo vedo negli occhi
dei giocatori, lotteremo fino alla fine”. L'Arsenal vuole
conseguire nel 2024 quello che gli è sfuggito, inopinatamente, nel
2023, nella scorsa stagione rimase in testa 30 partite su 38 e aveva
accumulato un vantaggio di 8 punti sul City, ma non bastò. I
londinesi sentono di essere in credito con la sorte e intendono
riscuotere il dovuto. Il City ha il destino nelle sue mani,
vincendole tutte sarebbe di nuovo campione, ma il calendario propone
una trappola, la sfida del 14 maggio contro il Tottenham nasconde non
poche insidie. La differenza reti complessiva, decisiva in caso di
arrivo a pari punti, vede in vantaggio l'Arsenal. E Guardiola è come
sempre icastico: “La pressione è il modo in cui giochi”.
(Foto Keystone)