Lo
sguardo è orientato verso il continente, l'orizzonte è quello del
Nord Europa. Spalle rivolte al Mediterraneo. Cammino spedito verso lo
sviluppo, senza le pastoie romane. La storia di Milano è costellata
di dominazioni, che si sono susseguite sin dalla sua fondazione. Ha
vissuto di contaminazioni culturali. Un'espansione continua,
connotata da incessanti cambiamenti. Le vicende contemporanee
consegnano la definizione di unica e vera città italiana a vocazione
europea. La capitale economica e finanziaria, che non aspetta il
resto del Paese, corre veloce. E non conosce il declino di Torino o
Genova: era il famoso triangolo industriale, quello del boom
economico degli anni Sessanta. Nelle spiegazioni facili, frettolose e retoriche
Milano è fredda e nebbiosa. E invece in una sera di aprile la
passione è esplosa potente e maestosa. L'Inter ha festeggiato il suo
storico scudetto in un mare di persone. I tifosi hanno abbracciato intensamente la
Beneamata dal pomeriggio fino alla sera. Un corteo catartico si è dipanato per
le vie della città, è partito dallo stadio ed è arrivato al Duomo.
L'entusiasmo è stato travolgente e composto, il principio ordinatore
è stato quello di esultare. È stata un festa popolare e
identitaria, senza rivendicazioni, senza prosopopea. Nessuno si è
sentito escluso e tutti hanno voluto partecipare ed esserci, per
tuffarsi in un presente destinato a rimanere memorabile. Il calcio ha
mostrato tutta la sua forza, ecco davvero il rito potente e suadente.
Tutti assieme: un giubilo che ha unito generazioni. Una comunità, con una grande anima, ha
preso vita ed è diventata un corpo vivo. Il football riesce a sconfiggere
la 'società liquida', scaccia la 'solitudine', aggira 'l'individualismo'.
È un mistero? Certo. Ma poco importa, rimane quello che è successo
e che capita anche in altre parti. Non si può vivere da 'soli', c'è
bisogno 'dell'altro', di vederlo e forse anche abbracciarlo. Giorgio
Muggiani, il pittore che fu tra i fondatori dell'Inter, disse:
“Questa notte splendida darà i colori al nostro stemma: il nero
e l'azzurro sullo sfondo d'oro delle stelle. Si chiamerà
Internazionale, perché noi siamo fratelli del
mondo”.
Calcio
Milano è esplosa di passione
La festa dell'Inter mostra tutta la forza del calcio