CALCIO
Tra coppa, titolo e... mercato!
Settimane intense per la squadra e il club: a Lugano c'è tanto lavoro
Pubblicato il 29.04.2024 10:03
di L.S.
Si festeggia per la terza finale consecutiva raggiunta, che a pensarci bene, è qualcosa di assolutamente folle. Un risultato pazzesco. Difficile da mettere a fuoco.
Nel 2016 l’ex presidente Angelo Renzetti portò il suo Lugano a un passo dal successo, ma cadde in casa dello Zurigo, al Letzigrund.
Sembrava che l’occasione della vita fosse sfuggita e che difficilmente sarebbe ricapitata.
Nulla di più sbagliato. Con l’avvento della nuova società, il Lugano è diventato il vero re di Coppa. Una finale vinta, una persa e adesso, contro il Servette, un’altra da disputare. Pazzesco!
Merito di tutti. Di una società forte, che guarda al futuro con grande concretezza e lungimiranza, di un allenatore che ha saputo gestire le varie situazioni con insospettabile maturità, nonostante la giovane età, e un gruppo di calciatori che dispone di talento. Insomma, un mix perfetto.
Da qui al 2 giugno, giorno della finale, c’è però ancora tempo. C’è un girone finale da disputare, con il sogno, per il momento remoto, di un titolo che manca da ben 75 anni. Un’enormità.
Nel calcio si lavora però sempre su due binari: quello del calcio giocato e della programmazione.
E anche a Lugano, ovviamente, non si sta fermi. Si pensa al futuro, che arriva sempre velocemente. E non deve coglierti impreparato.
E così, anche in Via Trevano, si riflette su quella che sarà la squadra del futuro.
Non ci saranno rivoluzioni, quello appare evidente. Ma qualche cambiamento sì.
Il tema allenatore, per il momento, non è di attualità. Croci-Torti ha un contratto valido sino al 2025 e per il rinnovo c’è tempo. La società non ha fretta, anche perché con il proprio tecnico il rapporto è buono e non sarà certo un contratto a cambiarlo. Si va avanti assieme, con l’intento di continuare a far crescere questo gruppo di calciatori. Poi se un giorno arriverà un’offerta per il Crus, la si discuterà con estrema serenità. La dirigenza è cosciente che il tecnico è in rampa di lancio e che prima o poi potrebbe anche spiccare il volo.
E qual è invece il futuro di capitan Sabbatini? Avevamo già scritto che il Lugano sta riflettendo sulla posizione del suo capitano. A Chicago, ma non solo, non si è pienamente convinti di offrirgli un altro anno di contratto come giocatore. Tutti conoscono la personalità di Sabbatini e la sua voglia di giocare, e il rischio, nel caso dovesse fare panchina, è quella di avere un giocatore infelice.
Il club però non vorrebbe privarsi di chi ha dato tanto in questi anni e che ha dimostrato di essere un elemento dotato di estrema intelligenza e carisma. C’è chi lo vedrebbe bene come allenatore, magari partendo dal settore giovanile, in cui il Lugano si sente scoperto.
Ripeterebbe un po’ il percorso fatto da Maric due anni or sono, ovviamente con un altro ruolo. A quel punto, la palla sarebbe nel campo di Sabbatini.
Per Hajrizi invece il discorso è diverso. Il Lugano ha offerto un contratto al difensore che però ha preso tempo. Il club aspetta una sua risposta, ma allo stesso tempo sta lavorando su una pista estera. Nel caso dovesse chiudere nei prossimi giorni la trattativa, per Hajrizi non ci sarebbe più posto.
Non verrà invece rinnovato il contratto a Espinoza, che nonostante l’assenza di un vero e proprio terzino destro, è finito ancora in panchina.
Da Silva, per la prossima stagione, dovrà perciò mettersi alla ricerca di due terzini destri. Non proprio un compito semplicissimo.
Gli uomini di mercato del Lugano potrebbero essere il “solito” bomber Celar, che però non ha ancora delle reali offerte, o i centrocampisti Bislimi e Belhadj, che questa stagione sono ulteriormente cresciuti. Entrambi hanno già delle offerte. Staremo a vedere.
Anche Cimignani è richiesto, ma è probabile che il suo entourage, unitamente al club, decidano di tenerlo ancora una stagione a Lugano per farlo definitivamente maturare.
E poi c’è Valenzuela, che ha recentemente cambiato il manager e sta aspettando una bella offerta. 25 anni è l’età giusta per un nuovo salto di qualità.
Insomma, se è vero che c’è una finale da disputare, c’è anche una nuova stagione da programmare. In Via Trevano, il lavoro non manca mai.
(Foto Keystone/Davide Agosta)