Calcio
Il Real non è più galattico
È il difensore tedesco Rüdiger l'eroe terrestre dei tifosi
Pubblicato il 30.04.2024 07:50
di Angelo Lungo
I galattici è un termine che indica una serie di giocatori che hanno militato nel Real Madrid durante il primo mandato del Presidente Florentino Perez, erano i primi anni 2000. Atleti considerati dei campionissimi, autentici fuoriclasse. Ma l'origine della parola viene fatta risalire agli anni (tra il 1950 e il 1960) in cui Santiago Bernabeu acquistò calciatori come Di Stéfano, Puskas; Gento. Ma proprio l'argentino detto Don Alfredo e Saeta Rubia era sicuro: “Quella parola ha fatto molti danni al Real. Nessun giocatore è migliore di tutti gli altri insieme”. Lui ritenuto uno dei più grandi di sempre, uno che ha fatto storia nel mondo della 'pedata'. Ma a Madrid hanno una visione fluida, intercettano i tempi e sono capaci di afferrare e domare il presente. L'emblema della squadra attualmente sono Rüdiger, Nacho, Lucas Vàzquez e Lunin. La Champions “antigalattica” come scrive El Mundo. Il difensore centrale tedesco ringhia, fa fatica, la sua attitudine migliore è l'impegno. Ma ora in Spagna è un “eroe”, ha marcato, ha fermato, ha bloccato con scioltezza Haaland, lo ha depotenziato con naturalezza. Il pubblico apprezza e Ancelotti sa che può contare su una preziosa e affidabile Guardia pretoriana. Rüdiger ne è l'emblema, è l'avanguardia. La sua postura non è esemplare, la sua corsa è particolare, il suo stile non è raffinato, ma la sua applicazione difensiva, il suo attaccamento alla causa è di livello. Lui stesso ha dichiarato che sul campo si percepisce come “un guerriero”, ciò che lo rende forte non è il suo “corpo”, ma la sua “testa”. Il Real non è schiavo dell'estetica fine a sé stessa, oppure del racconto ideologico della partita. Non si illude di ambizioni, ma è realistico. Ha una categoria che segue pedissequamente: la vittoria. Costruisce formazioni con giocatori tecnici, poi li istruisce. I madridisti hanno mentalità, sanno resistere e sono capaci di rimontare. Il Real Madrid si può amare, si può ammirare, si può detestare, si può contestare, ma sono gli avversari da battere e, forse, sono i più forti.
(Foto Keystone)