I granata venerdì hanno
espugnato il Brügglifeld grazie a una bella prestazione del collettivo che ha
avuto nuovamente in Sörensen, Mihajlovic, Tosetti e Seiler i migliori in campo.
La squadra, che ha mostrato una personalità aggressiva, è arrivata vicina ad
insaccare una terza rete (flop di Alounga) dopo le due realizzate, nello spazio
di neanche tre minuti, nel corso del secondo tempo, da Sörensen al 73’ e Vishi
al 76’. Netto riscatto, quindi, dopo la poco convincente prestazione con lo
Sciaffusa. I granata sono riusciti a tenere a digiuno una compagine avida di
punti. In effetti gli argoviesi, partiti anche quest’anno con l’ambizione di
rientrare in Super League, vogliono mantenere perlomeno il terzo posto (uno
‘zuccherino’) che si vedono ora minacciato dallo Xamax (di scena venerdì al
Comunale) e dallo Stade Nyonnais. Ciò che più ha convinto è la gran voglia di
cercare (e trovare) il gol. I centri non sono stati firmati, nuovamente, dalle
punte (o pretese tali), sono però da mettere in evidenza i due cross di Chàcon (autentico assist-man) che unitamente a
Seiler (in crescendo di forma) ha giocato, come sempre, una infinità di
palloni. Ottima anche la gara del reparto arretrato (sugli scudi Mihajlovic e
Lamy) che non ha minimamente sofferto le folate degli argoviesi. Voto massimo
per Muci che finalmente ha riassaporato la gioia di tornare in campo. Bravo, Alexander,
a neutralizzare un paio di palle-gol in uscita e sicurissimo tra i pali. Incredibile
come il bomber dei locali Gjorgjev – piombatogli addosso a due riprese
pericolosamente – non sia stato ammonito dall’arbitro Odiet. Il solito
arbitraggio!
Vittoria meritata anche per l’indovinata disposizione tattica, una bella soddisfazione per Manuel Benavente che abbiamo visto esultare a fine partita ed abbracciare i ragazzi.
Venerdì si attende una conferma contro il Neuchâtel Xamax. La salvezza non è più da mettere in discussione (il Baden, che si è preso sei pallonate dal Vaduz, può solo sperare nella mancata licenza dello Sciaffusa). Non dovrebbe nemmeno essere più tempo di rammaricarsi di come le cose sono andate (non bene, chiaro). Ma più che al calendario (Nyon, Sion, Vaduz gli ultimi tre avversari dopo i neocastellani) bisogna cominciare a guardare al futuro. Restando con i piedi ben piantati per terra. Non si può pensare di salire in Super League con una squadra che manca – come a più riprese fatto osservare dagli ‘esperti’- di qualità (si metta lo stop a taluni prestiti insulsi e si rinunci a quei giocatori, più di uno, che non hanno i ‘requisiti’ per giocare in una Challenge League, modesta fin che si vuole, ma pur sempre una componente dell’élite del nostro calcio). Teniamo anche presente che lo stadio nuovo, di cui si è parlato moltissimo prima delle votazioni, è ben al di là da venire. Mario Branda, brillantemente rieletto sindaco, al Natale granata ha parlato a chiare lettere: “Un investimento multimilionario come richiederebbe la sistemazione della struttura attuale, non è immaginabile al momento”.
Il Comunale continuerà dunque a fungere da ‘stadio d’atletica’, uno ‘stadio’ in cui è problematico seguire una partita di calcio a ‘pieno campo’, sia dalla tribuna (mezza vuota nelle ultime due gare), sia dagli spalti (visibilità nulla nel settore ospiti). Significa che le emozioni continueremo a viverle una volta all’anno…
Vittoria meritata anche per l’indovinata disposizione tattica, una bella soddisfazione per Manuel Benavente che abbiamo visto esultare a fine partita ed abbracciare i ragazzi.
Venerdì si attende una conferma contro il Neuchâtel Xamax. La salvezza non è più da mettere in discussione (il Baden, che si è preso sei pallonate dal Vaduz, può solo sperare nella mancata licenza dello Sciaffusa). Non dovrebbe nemmeno essere più tempo di rammaricarsi di come le cose sono andate (non bene, chiaro). Ma più che al calendario (Nyon, Sion, Vaduz gli ultimi tre avversari dopo i neocastellani) bisogna cominciare a guardare al futuro. Restando con i piedi ben piantati per terra. Non si può pensare di salire in Super League con una squadra che manca – come a più riprese fatto osservare dagli ‘esperti’- di qualità (si metta lo stop a taluni prestiti insulsi e si rinunci a quei giocatori, più di uno, che non hanno i ‘requisiti’ per giocare in una Challenge League, modesta fin che si vuole, ma pur sempre una componente dell’élite del nostro calcio). Teniamo anche presente che lo stadio nuovo, di cui si è parlato moltissimo prima delle votazioni, è ben al di là da venire. Mario Branda, brillantemente rieletto sindaco, al Natale granata ha parlato a chiare lettere: “Un investimento multimilionario come richiederebbe la sistemazione della struttura attuale, non è immaginabile al momento”.
Il Comunale continuerà dunque a fungere da ‘stadio d’atletica’, uno ‘stadio’ in cui è problematico seguire una partita di calcio a ‘pieno campo’, sia dalla tribuna (mezza vuota nelle ultime due gare), sia dagli spalti (visibilità nulla nel settore ospiti). Significa che le emozioni continueremo a viverle una volta all’anno…
(Chàcon a destra nella foto Keystone)