Istituzioni
e club preferiscono, storicamente, un profilo defilato, la posizione è chiara: gli
affiliati si devono tenere lontano dalla politica e dalle questioni
ad essa attinenti. L'assunto è evidente: i calciatori pubblicamente
non dovrebbero esprimere il loro pensiero, esporre le proprie opinioni. È
auspicata e consigliata: la neutralità. Esercitando le sue funzioni
l'atleta dovrebbe essere privato della sua autonomia e della sua
indipendenza. Il problema è acuito: i giocatori sono assurti a
modelli, a simboli, la loro popolarità è planetaria. E spesso sono
stati, però, accusati di sfuggire e ritenuti incapaci di prendere
una posizione su argomenti 'seri'. E Marcus
Thuram ha deciso di parlare, non ce l'ha fatta a
trattenersi. Come noto in Francia si terranno, prossimamente, le elezioni
legislative, un voto che può aprire scenari inimmaginabili.
L'interista ha approfittato del palcoscenico offerto dall'Europeo e
non si è tenuto: “Mio papà non mi chiede altro che essere
educato. Essendo cresciuto con lui, sento però la responsabilità di
far passare certi messaggi”, ha aggiunto: “La situazione è
seria. Questa è la triste realtà della nostra società. Dobbiamo
votare e lottare come cittadini affinché il RN (il partito di Le
Pen) non vinca e passi”, e ha concluso: “Spero che tutti i
miei compagni condividano la mia opinione”. A rafforzare il
concetto è intervenuto il migliore del mondo Kylian Mbappé:
“Marcus ed io condividiamo gli stessi valori. Sono dalla sua
parte. Siamo in un momento cruciale per il nostro Paese. Siamo prima
di tutto dei cittadini e non possiamo essere disconnessi dalla
realtà. Mi rivolgo a tutte le persone: possiamo vedere come gli
estremisti siano alle porte del potere. Invito la gente andare a
votare”. La Federcalcio è intervenuta, e non poteva essere
altrimenti, ha invitato i calciatori a evitare “ogni forma di
pressione e di uso politico della nazionale”, e ricordato che
tutti “comprendessero e rispettassero la neutralità”. Ma
Thuram e Mbappé forse hanno letto Antonio Grasmci,
l'italiano scriveva: “Credo che vivere voglia dire essere
partigiani. Chi vive veramente non può non essere cittadino e
partigiano. L'indifferenza è abulia... non è vita”.
EURO2024
La politica nel pallone
Mbappé e Thuram parlano della situazione politica del loro paese