Possiamo giocare senza troppi freni mentali. Siamo praticamente qualificati per gli ottavi e sulla carta, la Germania, è la favorita. Oltretutto giochiamo a casa loro, dove non vinciamo dal 1956.
Insomma, ci sono tutte le premesse per fare una bella partita, leggera di testa, senza quella paura di sbagliare o di sottovalutare l’avversario, che forse era emersa nel deludente pareggio contro la Scozia.
La Germania è forte, lo sappiamo, ma anche se ha vinto le prime due partite, non è cosi superiore alla nostra nazionale. A patto, ovviamente, che i nostri giochino al massimo delle loro possibilità.
Tra cartellini gialli che mettono a rischio squalifica qualche giocatore, la pretattica di Yakin e le sue sorprese che ormai sono all’ordine del giorno, è veramente difficile improvvisare una formazione.
Una cosa però è certa: dobbiamo cancellare quell’immagine di squadra timida e poco organizzata che abbiamo dato contro la Scozia e possibilmente, rispolverare una prestazione come quella dei primi 60 minuti contro l’Ungheria.
La Germania, per bocca del suo allenatore Nagelsmann, non farà un robusto turnover: anzi, il tecnico ha detto che “bisogna sfruttare l’onda positiva di questo inizio di torneo e vincere anche questa partita”.
I tedeschi sanno che, se dovessero chiudere al primo posto e poi passare il turno negli ottavi di finale, si ritroverebbero di fronte probabilmente la Spagna, la squadra che ha giocato finora il miglior calcio. La tentazione di chiudere secondi e affrontare probabilmente l’Italia (o la Croazia) viene però subito scartata: fare calcoli in una competizione del genere può essere pericoloso. Anche se…
E noi, che calcoli possiamo fare? Al momento nessuno. Vogliamo vincere per chiudere al primo posto, ma sappiamo che non sarà facile.
Dopotutto, e diciamolo senza troppa paura, anche il secondo posto è un’ottima piattaforma da cui ripartire. Italia o Croazia, viste finora, sono avversarie che si possono affrontare alla pari.
Ma questa sera, al di là del risultato, bisognerà ritrovare quella compattezza e quell’aggressività smarrita contro gli scozzesi, per dimostrare che la bella vittoria al debutto non era stata un caso.
Insomma, ci sono tutte le premesse per fare una bella partita, leggera di testa, senza quella paura di sbagliare o di sottovalutare l’avversario, che forse era emersa nel deludente pareggio contro la Scozia.
La Germania è forte, lo sappiamo, ma anche se ha vinto le prime due partite, non è cosi superiore alla nostra nazionale. A patto, ovviamente, che i nostri giochino al massimo delle loro possibilità.
Tra cartellini gialli che mettono a rischio squalifica qualche giocatore, la pretattica di Yakin e le sue sorprese che ormai sono all’ordine del giorno, è veramente difficile improvvisare una formazione.
Una cosa però è certa: dobbiamo cancellare quell’immagine di squadra timida e poco organizzata che abbiamo dato contro la Scozia e possibilmente, rispolverare una prestazione come quella dei primi 60 minuti contro l’Ungheria.
La Germania, per bocca del suo allenatore Nagelsmann, non farà un robusto turnover: anzi, il tecnico ha detto che “bisogna sfruttare l’onda positiva di questo inizio di torneo e vincere anche questa partita”.
I tedeschi sanno che, se dovessero chiudere al primo posto e poi passare il turno negli ottavi di finale, si ritroverebbero di fronte probabilmente la Spagna, la squadra che ha giocato finora il miglior calcio. La tentazione di chiudere secondi e affrontare probabilmente l’Italia (o la Croazia) viene però subito scartata: fare calcoli in una competizione del genere può essere pericoloso. Anche se…
E noi, che calcoli possiamo fare? Al momento nessuno. Vogliamo vincere per chiudere al primo posto, ma sappiamo che non sarà facile.
Dopotutto, e diciamolo senza troppa paura, anche il secondo posto è un’ottima piattaforma da cui ripartire. Italia o Croazia, viste finora, sono avversarie che si possono affrontare alla pari.
Ma questa sera, al di là del risultato, bisognerà ritrovare quella compattezza e quell’aggressività smarrita contro gli scozzesi, per dimostrare che la bella vittoria al debutto non era stata un caso.
(Foto Keystone)