All'Italia
la Svizzera fa paura. A Berlino lo scontro si preannuncia come uno di
quelli epocali. Nella vicina penisola i rossocrociati hanno
impressionato e sono considerati una delle sorprese dell'Europeo. Lo
stato delle Nazionali è così descritto: una squadra viaggia sicura
e ha consapevolezza dei propri mezzi; l'altra è in crisi di
identità, in termini di gioco e risultati. In conferenza stampa,
dopo la partita contro la Croazia, Spalletti è furioso, ha
polemizzato con giornali e televisioni. È messo sotto pressione.
Sostiene che la qualificazione sia meritata, e che si trattava del
“girone della morte”. Ha respinto tutte le critiche che
gli sono state mosse, ammettendo che: “Siamo sotto lo standard
del nostro livello, bisogna fare meglio”. Ha sottolineato che
il modulo è un dettaglio, evidenziando che la squadra commette
troppo errori banali e che è necessario “maggiore coraggio”.
Ma la prossima partita è imminente, e il rivale spaventa e fa paura,
queste le sue parole: “La Svizzera è una grande squadra e lo ha
fatto vedere. Ha qualità tecnica ed esprime un gioco moderno. I
giocatori affrontano con determinazione l'avversario, molto spesso
prevalgono nell'uno contro uno, sono pronti sotto l'aspetto
psicofisico”. La sensazione è quella che non ci sia nessuna
pretattica. In Italia sono consapevoli che l'ostacolo da superare nell'ottavo è
di quelli tosti e difficili.
(Foto Keystone)