L'ennesimo
disastro si stava materializzando. La clamorosa eliminazione si stava
realizzando. La disperazione inglese era nell'aria. Le ambizioni si
stavano sgretolando. Il tempo scorreva impietoso. La piccola
Slovacchia stava facendo l'impresa. La ricca e regale Inghilterra
stava per piangere lacrime amare. Ma ci ha pensato Bellingham a
salvare il Re. Walker ha crossato dalla linea laterale, Guéhi ha
allungato di testa, Jude Bellingham ha fatto il fenomeno, ha
rischiato e ha sfoderato una formidabile rovesciata. Ha scelto il
momento giusto, ha colto l'opportunità, era l'ultima azione. Il suo
è stato un gesto tecnico di livello da un punto di vista estetico.
Quando il naufragio si stava per compiere, il 10 inglese ha indossato
il mantello da supereroe, la sua genialità ha mandato la partita ai
supplementari. Il nostro ha urlato: “Chi altri?”. È stata
un esultanza liberatoria e catartica. Il giovanotto ha mandato un
messaggio a tutti: sono Bellingham e risolvo problemi. Non ha paura,
ha mezzi fisici e tecnici straordinari. Ma ha carattere, ci ha sempre
creduto e ha trascinato i suoi. Il suo è stato un anno spettacolare,
la sua crescita è esponenziale. Il suo gol è stato fondamentale.
Ora è tutto è possibile. “So cosa posso dare in questi
momenti. Mi sento decisivo per il Real e per la mia Nazionale. Sono
felice” ha dichiarato al termine della partita. In merito
all'urlo del “Chi altri”, ha spiegato: “L'adrenalina
travolge. Ma è un insieme di cose. Abbiamo molta pressione. Senti
che la gente dice un sacco di fesserie, fa piacere quando segni,
poter rimandare indietro questa negatività”. Hey Jude, ascolta
il poeta che diceva: “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa”.
(Foto Keystone)