EURO2024
L'Europeo felice di un italiano
Vincenzo Montella ha capito che in Nazionale bisogna essere un selezionatore
Pubblicato il 04.07.2024 07:12
di Angelo Lungo
L'Italia calcistica sta vivendo il suo melodramma in maniera lieve, l'attenzione è tutta spostata sul nuovo eroe nazionale: Jannik Sinner. Gravina e Spalletti stanno tentando disperatamente di salvare la loro poltrona. Sulla gestione tecnica dall'allenatore e sul rapporto critico con la squadra qualcuno sta cominciando a parlare. Il toscano sostiene che ha avuto poco tempo a disposizione. Eppure c'è un italiano che all'Europeo sta facendo bene e contraddice questa tesi. Vincenzo Montella, con sole 12 partite sulla panchina della Turchia, ha condotto la sua squadra ai quarti. La sua carriera pareva in ascesa, ma dopo l'esperienza al Milan tutto sembrava precipitare nell'ordinario e nella normalità. Ma la competizione europea lo sta rilanciando. Non si è inventato nulla, molto saggiamente fa il selezionatore: schiera i giocatori nel proprio ruolo e cerca di fare emergere le loro qualità. I talenti a sua disposizione non mancano, si veda Arda Guler. Può contare su calciatori esperti e carismatici come Hakan Calhanoglu. La Turchia ha una precisa identità tattica, riuscita a impostare celermente, il modulo non cambia, e non asfissia e ossessiona gli interpreti. Montella si agisce con perizia e astuzia. I suoi lottano strenuamente, seguono le sue indicazioni, non demordono mai, mettono in campo un grandissimo spirito di sacrificio, si sentono in missione, eppure complessivamente sono i più giovani del torneo. L'italiano non è mai sopra le righe, cerca di essere sempre presente a sé stesso, ha uno stile compassato ed educato. Finita la battaglia contro l'Austria prima di abbracciare i suoi giocatori, ha applaudito e consolato i suoi avversari. La sua felicità è quella di stare “facendo qualcosa di straordinario per un Paese intero”. È la bellezza e il fascino del calcio. Concede sempre un'altra opportunità. Si può sempre ripartire. È proprio vero che le partite in campo e fuori non finiscono mai.
(Foto Keystone)