Sul Corriere del Ticino lunga e bella intervista di Flavio Viglezio a Luca Fazzini.

 «Anche quest’anno ho svolto un campo di allenamento di tre settimane a Macolin, dove ho tra l’altro ritrovato anche Gregory Hofmann. Anzi, ho poi deciso di aggiungere una settimana di lavoro a mie spese. Anche qui a Lugano la preparazione è stata ottima ed è fortunatamente proceduta senza intoppi. Mi sento davvero bene, insomma, è tutta l’estate che avverto ottime sensazioni a livello fisico. E anche sul ghiaccio le cose stanno andando per il meglio, anche se c’è ancora tanto da lavorare. Giocando con Arcobello e Carr so che se svolgo bene i miei compiti avrò sicuramente almeno quattro o cinque occasioni a partita. E questo mi dà molta fiducia».

«Conosciamo tutti bene McSorley. Devo ammettere che, quando allenava il Ginevra, avevo sempre un po’ paura ad affrontarlo. Vuole una squadra che si faccia rispettare, con i giocatori pronti a difendere i propri compagni o il portiere. Lo si è visto nella sfida con il Krefeld, anche se è necessario farlo con intelligenza, per non subire troppe penalità. Chris punta molto sulla forza del gruppo e la squadra lo ha capito subito».

«Si comincia a vedere la mano del nostro coach, in particolare a livello di pressione sulla difesa avversaria. Spesso la gente pensa che quello di McSorley sia un sistema molto semplice, ma non è così. Le ali devono restare molto larghe e il primo obiettivo in fase offensiva è quello di portare il disco nel terzo avversario, non importa come. Apprezzo parecchio le idee di Chris: il nostro sarà un hockey che farà lavorare parecchio le squadre avversarie».