HOCKEY
"Fora è il maschio alfa del gruppo"
Cereda spiega la scelta del capitano e lancia la nuova stagione
Pubblicato il 27.08.2021 10:31
di Luca Sciarini
Comunque vada quest’anno si scriverà la storia. Ad Ambrì lo sanno e cercano di non farsi trovare impreparati.
C’è chi sta smontando, con assoluta calma, la vecchia Valascia e chi invece, in tutta fretta, sta costruendo (o meglio concludendo) quella nuova. Per essere pronti tra due settimane per l’inizio della nuova stagione.
Una nuova stagione che chiude un’éra e ne apre un’altra. Tra qualche lacrimuccia per ciò che si lascia e il sorriso per quello che ci aspetta. La speranza di un futuro, se non migliore, almeno più solido.
Nuova stagione, vecchia prudenza. Non ci si sbilancia in sede di pronostico. Rimasto scottato qualche anno fa (c’era Pelletier in panchina), quando chiese alla sua squadra un posto in semifinale (!), Filippo Lombardi e il suo Ambrì partono con il freno a mano. Obiettivo i preplayoff. Insomma, andrà bene anche un decimo posto.
Pista nuova, acquisti importanti e tasso tecnico innalzato. Non si poteva usare di più?
Luca Cereda, al suo quinto anno sulla panchina leventinese, non ci sta.
“Restiamo la squadra, a parte l’Ajoie, con il budget più basso. Il Rapperswil ha due milioni più di noi, il Langnau uno”.
Sul tasso tecnico è però d’accordo.
“È vero, siamo migliorati, ma questo non vuol dire nulla. Sarà importante che non si facciano male i giocatori chiave e trovare le giuste alchimie tra le linee. Non sono cose scontate”.
Si dice che ad Ambrì i giocatori si infortunino troppo.
“Ho una statistica che dice che siamo perfettamente in linea con le altre squadre. Abbiamo dai 20 ai 25 infortuni a stagione. Ci possono essere giocatori che ne soffrono un paio a campionato e chi invece nulla”.
L’impressione è che però quest’anno il tifoso si aspetti qualcosa in più del solito. Insomma, ci sarà più pressione? 
Cereda chiarisce.
“In questo momento non sento nessun tipo di pressione, soltanto tanta voglia di iniziare la stagione. L’avvertivo di più la scorsa stagione, quando ci chiedevano i risultati ma non avevamo una squadra completa per ottenerla”.
Sugli eventuali vantaggi della nuova pista, il coach dei leventinesi è combattuto.
“Ci alleneremo con condizioni migliori e tra i tifosi noto grande entusiasmo: la vecchia Valascia era però ostica per i nostri avversari, non erano abituati a giocare con quelle condizioni. Speriamo soprattutto che a medio-lungo termine il nuovo impianto ci permetta di fare passi in avanti a livello finanziario. Ma questa sarà musica del futuro…”.
Si chiude con il nuovo capitano. Il Lugano ieri aveva scelto Arcobello, l’Ambrì punta (ancora) su Fora. Già con la C sul petto quattro anni fa.
“Noi crediamo che in un gruppo il leader si scelga da solo, emerge con la sua personalità. Non abbiamo chiesto ai giocatori, è stata una scelta anche la nostra tra staff tecnico e dirigenziale. Se si lascia scegliere i giocatori può capitare che venga scelto quello più simpatico, l’amico di tutti. Ma ogni tanto il capitano deve anche alzare la voce”.
Non deve averla presa benissimo Elias Bianchi, capitano la scorsa stagione.
“Ci sta che non sia contento, è normale. Era dispiaciuto e lo capisco, gli viene tolto qualcosa. Tra l’altro aveva svolto molto bene il suo compito. Non è una scelta contro di lui, ma Fora è il maschio Alfa all’interno dello spogliatoio e ci è sembrato normale mettergli la C sul petto”.
(foto Putzu)