Comunque vada quest’anno si scriverà la storia. Ad Ambrì lo sanno e cercano
di non farsi trovare impreparati.
C’è chi sta smontando, con assoluta calma, la vecchia Valascia e chi invece,
in tutta fretta, sta costruendo (o meglio concludendo) quella nuova. Per essere
pronti tra due settimane per l’inizio della nuova stagione.
Una nuova stagione che chiude un’éra e ne apre un’altra. Tra qualche
lacrimuccia per ciò che si lascia e il sorriso per quello che ci aspetta. La
speranza di un futuro, se non migliore, almeno più solido.
Nuova stagione, vecchia prudenza. Non ci si sbilancia in sede di
pronostico. Rimasto scottato qualche anno fa (c’era Pelletier in panchina), quando
chiese alla sua squadra un posto in semifinale (!), Filippo Lombardi e il suo
Ambrì partono con il freno a mano. Obiettivo i preplayoff. Insomma, andrà bene
anche un decimo posto.
Pista nuova, acquisti importanti e tasso tecnico innalzato. Non
si poteva usare di più?
Luca Cereda, al suo quinto anno sulla panchina leventinese, non ci sta.
“Restiamo la squadra, a parte l’Ajoie, con il budget più basso. Il Rapperswil
ha due milioni più di noi, il Langnau uno”.
Sul tasso tecnico è però d’accordo.
“È vero, siamo migliorati, ma questo non vuol dire nulla. Sarà importante
che non si facciano male i giocatori chiave e trovare le giuste alchimie tra le
linee. Non sono cose scontate”.
Si dice che ad Ambrì i giocatori si infortunino troppo.
“Ho una statistica che dice che siamo perfettamente in linea con le altre
squadre. Abbiamo dai 20 ai 25 infortuni a stagione. Ci possono essere giocatori
che ne soffrono un paio a campionato e chi invece nulla”.
L’impressione è che però quest’anno il tifoso si aspetti qualcosa in più
del solito. Insomma, ci sarà più pressione?
Cereda chiarisce.
“In questo momento non sento nessun tipo di pressione, soltanto tanta
voglia di iniziare la stagione. L’avvertivo di più la scorsa stagione, quando
ci chiedevano i risultati ma non avevamo una squadra completa per ottenerla”.
Sugli eventuali vantaggi della nuova pista, il coach dei leventinesi è
combattuto.
“Ci alleneremo con condizioni migliori e tra i tifosi noto grande
entusiasmo: la vecchia Valascia era però ostica per i nostri avversari, non erano abituati a giocare con quelle condizioni.
Speriamo soprattutto che a medio-lungo termine il nuovo impianto ci permetta di
fare passi in avanti a livello finanziario. Ma questa sarà musica del futuro…”.
Si chiude con il nuovo capitano. Il Lugano ieri aveva scelto Arcobello, l’Ambrì
punta (ancora) su Fora. Già con la C sul petto quattro anni fa.
“Noi crediamo che in un gruppo il leader si scelga da solo, emerge con la
sua personalità. Non abbiamo chiesto ai giocatori, è stata una scelta anche la
nostra tra staff tecnico e dirigenziale. Se si lascia scegliere i giocatori può
capitare che venga scelto quello più simpatico, l’amico di tutti. Ma ogni tanto
il capitano deve anche alzare la voce”.
Non deve averla presa benissimo Elias Bianchi, capitano la scorsa stagione.
“Ci sta che non sia contento, è normale. Era dispiaciuto e lo capisco, gli
viene tolto qualcosa. Tra l’altro aveva svolto molto bene il suo compito. Non è
una scelta contro di lui, ma Fora è il maschio Alfa all’interno dello
spogliatoio e ci è sembrato normale mettergli la C sul petto”.
(foto Putzu)