CALCIO
Braga si affida al "suo" Lugano
I bianconeri stasera a Sion: in campo il solito undici, poi arriveranno i nuovi acquisti
Pubblicato il 28.08.2021 09:37
di L.S.
Tre settimane senza giocare in campionato. Tanti, forse troppi allenamenti e una sola partita, quella di Coppa Svizzera di La Chaux-de-fonds.
A Lugano c’è una voglia matta di tornare in campo, di ripartire da dove si era lasciato: due vittorie nelle ultime due partite e un bel terzo posto in classifica.
Braga in questi giorni non ha nascosto il suo rammarico per alcune cessioni che gli hanno fatto male: su tutte, quelle di Covilo e Moura. Su questi giocatori il tecnico brasiliano ci contava.
In conferenza stampa il tecnico sfoggia un lato aziendalista che ancora non avevamo visto. Dice le cose e lo fa con estrema classe e pacatezza. Ne deve aver viste tante nella vita.
Decide la società, ormai qui si fa business e io lavoro con chi ho a disposizione. Questa la traduzione del suo pensiero.
Il tutto sotto gli occhi del neoarrivato Carlos Da Silva, che non sarà direttore sportivo, perché il mercato verrà deciso dalla lontana Chicago. Lui sarà il coordinatore del dipartimento tecnico: in soldoni, il collante tra squadra e società. Colui che dovrà riferire a Chicago tutto ciò che accade negli spogliatoi di Cornaredo.
C’è poi lo spinoso problema Padalino: se resta, deve cambiare ruolo. È inevitabile. Non potrà più fare mercato e scegliere i giocatori, come da vero DS aveva fatto durante l’éra Renzetti. Con pochi soldi e risultati piuttosto soddisfacenti.
Ora il mercato arriva da Oltre oceano e c’è molto interesse per scoprire i primi tre colpi che arriveranno a Lugano: Celar, Amoura e Mahmoud. Tre giovani su cui si vuole investire, sperando di ricavarne un giorno una plusvalenza importante.
È (anche) questo lo schema, più che legittimo, che ha portato Mansueto a investire in Svizzera. Affidandosi al fiuto di Heitz (l’uomo che scovò Salah a Basilea) e alla managerialità del CEO Blaser.
Intanto stasera il Lugano gioca a Sion con la “vecchia” squadra: quell’undici che ormai Braga ritiene intoccabile. Vuole attaccare, imporre il gioco e non dare respiro ai vallesani, perché lui è un brasiliano. E ci tiene a ripeterlo.
Il mister ha voglia di dimostrare alla nuova dirigenza che il lavoro svolto finora, con questi uomini, con il suo gruppo, è valido. Non c’è bisogno di rivoluzioni, la strada ormai è tracciata.
Puntellare la squadra senza trasfigurarla: Braga l’ha capito, ha intuito che la forza di questo Lugano, negli anni, è stato sempre il gruppo. Quel gruppo che stasera a Sion vuol continuare a scrivere la storia di un campionato iniziato decisamente bene.
Poi ci sarà la pausa e arriveranno i nuovi acquisti. E allora sarà (forse) un altro Lugano.
(foto Zocchetti)