La Juve non
sembra la Juve. I bianconeri hanno storicamente fatto della stabilità un loro
punto di forza. Ma gli ultimi giorni sono stati “emozionanti”. Prima l'addio a
Ronaldo. L'interruzione del contratto con il portoghese è giustificabile da un
punto di vista economico, ma pone un problema da un punto di vista tecnico: si
perde un formidabile attaccante e sostituirlo non sarà facile. Dopo è arrivata
l'inopinata sconfitta casalinga contro l'Empoli. Bianconeri ancora alla ricerca
di se stessi. Doveva essere la squadra di Allegri, sembrava quella di Pirlo.
Troppi dilemmi e troppi giocatori che non confermano le loro, presunte,
potenzialità.
L'Inter
passa a Verona. I nerazzurri vincono alla fine grazie alle, estemporanee,
prodezze di Correa, ma la prestazione lascia a desiderare. I milanesi possono
contare su una saldezza difensiva che li rende ancora competitivi e che può
bastare per il campionato italiano.
Sciolto e veloce il
Milan che ha travolto il Cagliari. Nonostante le assenze i rossoneri
sono brillanti. Giocano con entusiasmo. Confermano che hanno una precisa identità.
Vogliono impressionare. Rimane da verificare se sapranno essere continui nel
corso del torneo. La spensieratezza va bene, ma per vincere serve solidità.
La Roma ha
l'impronta del suo allenatore. Mourinho sembra essersi ritrovato. I giallorossi
sono compatti. I giocatori tecnici non mancano. Paiono concentrati e attenti
nel seguire le indicazioni del loro allenatore. Una guida sicura è fondamentale
per fare crescere l'autostima. Inizio scintillante.
Napoli corsaro a Genova. Soffrono i partenopei. Ma sono
vittorie come queste che servono per essere protagonisti. Spalletti è
allenatore esperto. Realista e capace di dare un gioco. La rosa degli azzurri è
di livello.
Ma la vera sorpresa
può essere la Lazio. Sarri è sottovalutato. Il miglior calcio, degli
ultimi anni in Italia, si è visto quando lui allenava il Napoli. Ha idee e
consapevolezza. A Roma ha trovato un ambiente ideale.
L'altra novità è
rappresentata dalla Fiorentina. L'emergente Italiano è ambizioso,
Firenze è una piazza ideale per i suoi dettami tattici. La proprietà lo assiste
e si è mossa abilmente sul mercato. Gioco spumeggiante ed efficace. I viola
hanno voglia di stupire.
La sensazione è che
il divario tra queste squadre, con l'aggiunta dell'Atalanta, e le altre sia
netta. Il rischio è che si giochino due campionati distinti: a discapito della
competizione.
Ma la strada del
calcio molte volte è lastricata di imprevisti: speriamo.