Inti Pestoni e l'Ambrì protagonisti di una storia d'amore che il figlio della Valle racconta al Corriere del Ticino.

«È stato abbastanza facile tornare perché questa è comunque casa mia e già conoscevo la maggior parte dei miei compagni di squadra. Di problemi di integrazione non ce ne sono insomma stati, anche perché il nostro è davvero un gruppo molto unito. Inoltre sono sempre rimasto in contatto con l’Ambrì Piotta, durante questi anni ho parlato spesso con la dirigenza biancoblù».

 «Negli anni passati non ho mai sentito davvero che i tempi per un mio ritorno ad Ambrì fossero maturi. Non volevo tornare a indossare la maglia biancoblù come se fosse una soluzione di ripiego, solo perché non ero riuscito ad impormi in un’altra realtà. Avevo preso il trasferimento dallo Zurigo al Davos come una sorta di sfida personale. In seguito sono andato a Berna per vivere una nuova esperienza in uno dei club più prestigiosi e vincenti del nostro hockey. Nella passata stagione mi sono sentito bene e credo di aver disputato un buon campionato. Ero felice, insomma, e credo di essermi preso la mia piccola, personale, rivincita. Ecco, qualche mese fa mi sono detto che era arrivato il momento giusto per un ritorno in Leventina, anche perché il club ha manifestato un interesse nei miei confronti. Non poteva essere ovviamente una decisione solo mia. Ma attenzione, non sono qui per una sorta di fine carriera: a 30 anni mi sento prontissimo per dare una mano a questo nuovo Ambrì».