Calcio
"Murat buona scelta, possiamo battere l'Italia"
L'ex nazionale Marco Schällibaum commenta l'esordio della nuova Nati e guarda oltre
Pubblicato il 02.09.2021 16:31
di Carlo Scolozzi
Ex nazionale svizzero, ma soprattutto un ticinese d'adozione viste le avventure con Bellinzona Lugano e Chiasso, Marco Schällibaum ci ha gentilmente offerto il suo punto di vista sulla nuova nazionale, quella le cui redini sono rette da Murat Yakin e che ha debuttato ieri a Basilea con un 2-1 alla Grecia in amichevole, griffato Zuber e Vargas.
Mister, come le è sembrata la prima Svizzera del nuovo corso?
"Beh, era solo un'amichevole contro un avversario che non ha i valori dell'Italia, ma i rossocrociati hanno comunque cominciato bene, nonostante qualche defezione tra i convocati. Iniziare con un successo, poi, fa sempre bene".
Tatticamente cosa ha visto?
"Mah, io penso che Murat avrebbe voluto giocare a 4 dietro, ma i forfait nel gruppo di convocati lo hanno fatto dirottare verso una difesa a tre o a cinque che dir si voglia".
 Si è già vista la mano del nuovo coach?
"È presto per fare questo tipo di discorsi, comunque anche nelle convocazioni è stato conservatore, non ha stravolto la lista. In questo lasso di tempo Murat cercherà soprattutto di parlare al gruppo e poi si cercherà di proseguire nel solco tracciato da Petkovic, ossia continuare su una strada che ha già dato i suoi frutti. Yakin ha ereditato una squadra con tanta qualità, che sa farsi rispettare in Europa".
Lei era d'accordo con la scelta di Murat Yakin?
"All'inizio ero un po' sorpreso perché circolavano altri nomi, però appoggio la sua investitura. Ha una buona mentalità, conosce il calcio svizzero e tra le sue caratteristiche c'è tanto ma tanto carisma. Potrà gestire bene il gruppo a sua disposizione, perché sa motivare senza urlare, anzi: con la sua tranquillità trasmette fiducia alla squadra".
Guardando più in là ma non troppo, domenica il menu offre uno Svizzera-Italia, valido per le qualificazioni al Mondiale 2022, tutto da gustare.
"Gli azzurri di Roberto Mancini sono reduci da un grande Europeo che li ha visti vincitori. Sono quindi chiamati a confermare quanto di buono fatto quest'estate. La Svizzera può battere l'Italia, anche se l'avversario è davvero tanta roba. Ma noi dobbiamo guardare in casa nostra, i rossocrociati avranno inoltre la voglia di rivincita dopo il 3-0 di giugno. Non siamo al loro livello, però la distanza tra noi e loro non è così accentuata. Fare risultato contro gli azzurri sarebbe bello per tutto il calcio svizzero. Con la Grecia era solo un'amichevole, domenica sarà il vero banco di prova".
(foto Maffi)