Quali
ripercussioni avranno le parole di Leonid Novoselskyi pronunciate ieri sera a
Fuorigioco?
Il responsabile
del settore allievi del FC Lugano ed ex detentore del 40% delle quote della
prima squadra, è andato giù durissimo. Al di là di ogni aspettativa.
Ha
attaccato un po’ tutti: dal Team Ticino, facendo nomi e cognomi, fino (indirettamente)
all’Associazione Svizzera di calcio, coinvolgendo il viceallenatore della
nazionale Vincent Cavin.
Ricordiamo
che Novoselskyi, dopo aver venduto le sue quote per 2 milioni di franchi a
Mansueto, ha raggiunto con la nuova proprietà l’accordo di poter gestire il settore
giovanile almeno per un’altra stagione. Al termine si deciderà se continuare la
collaborazione.
La domanda
che a questo punto sorge spontanea è questa: cosa avranno pensato Heitz e Blaser
(senza voler scomodare Mansueto) delle parole di Novoselskyi?
Esprimendosi
in questo modo, a meno di aver il consenso della proprietà (ma ne dubitiamo), l’imprenditore
russo ha voluto in un certo senso ribadire la propria indipendenza all’interno
del club, dove è giusto ricordarlo, ha finora investito circa otto milioni di
franchi.
Ma perché
lo ha fatto adesso e con questi toni? C’è dietro una strategia o si è trattato
semplicemente di uno sfogo?
È probabile
che la sua intervista, a livello di immagine, non abbia fatto molto piacere ai
vertici del gruppo, che ricordiamo, per una mano alzata in conferenza stampa
avevamo messo nel mirino proprio il loro allenatore Abel Braga.
Dopo le parole
di Novoselskyi, il Team Ticino ha risposto con un comunicato in cui si
giudicano le parole «lesive e diffamatorie» e si parla di un approccio
arrogante da parte chi le ha espresse.
Sarà
interessante capire adesso se ci sarà una risposta anche da parte del gruppo
Mansueto: difficile pensare che a breve termine non ci sarà nessun tipo di reazione.
(Nella foto Putzu, Joe Mansueto il giorno della presentazione)