CALCIO
"Al Lugano auguro di non perdere il cuore"
Il presidente del Lugano Angelo Renzetti si racconta a pochi giorni dalla cessione del club
Pubblicato il 04.09.2021 04:47
di Valentina Marchi
Intervista a uno special one: Angelo Renzetti, che da poco ha lasciato il suo Lugano in mani americane. 
Finalmente tranquillo e rilassato, il Presidente si racconta.
Il suo nome è Angelo, i latini dicevano “nomen omen”: Lei corrisponde al significato del suo nome?
 “Devono dirlo gli altri, non io, ma penso che di angeli non ne esistono. Gli angeli che parlano in latino non esistono"!
Come si descrive in tre parole?
"Furbo onesto coraggioso".
Se le dico “calcio” lei cosa dice?
"Dico “vita”. Nel calcio c’è tutto. La partita è la parabola di quello che accade nella realtà: c’è il fallo, la capacità di rialzarsi, c’è la sconfitta, la vittoria e tutti i sentimenti immaginabili possibili che derivano da queste situazioni. Nel calcio ognuno di noi si può riconoscere e immedesimare".
Quando nasce la sua passione per il football?
"Nasce ai tempi del collegio e dell’oratorio, da ragazzo: nei momenti di libertà c’era solo quello".
Se lo immagina un mondo senza calcio?
"Un mondo senza calcio potrebbe esistere… prendiamo però atto che è una cosa importantissima in tutto il mondo: coinvolge milioni e milioni di persone, sia per quanto riguarda direttamente lo sport, sia per tutto quello che gli gira intorno.
Per quale squadra fa il tifo Angelo Renzetti?
"Per la Juventus e il Lugano, il Lugano e la Juventus (sorride). Agli albori mi piaceva Omar Sivori, quindi per me esisteva solo la Juventus e sono stato coerente fino alla fine. Nel tempo poi mi ha dato tante soddisfazioni. Il Lugano è la “mia squadra” perché ci ho messo 10 anni della mia vita".
Come definirebbe questi 10 anni in una parola (o frase)?
"Un’esperienza indimenticabile".
Un calciatore su tutti?
"Ce ne sono diversi. Mi è piaciuto Cruyff, mi è piaciuto Platini, mi è piaciuto Maradona. Pelé lo conoscevo poco".
Tutti giocatori di un tempo andato però…Il preferito oggi ?
"Oggi c’è un appiattimento, non ci sono giocatori che prevalgono. Magari c’è Mbappe‘ che prevale per la corsa, ma giocatori universali non ne vedo. È più difficile giocare come in passato perché i ritmi sono più alti, c’è più strategia di gioco e il talento ne risente. Messi però…".
Cosa la appassiona oltre il mondo del pallone?
" Mi piace stare con la gente. Mi piace vivere. Giocare a tennis. Fare passeggiate. Mi piace vivere in generale".
 Ha un desiderio dopo la lunga “avventura bianconera”?
"Quello di restare sereno, a me piace mediare le situazioni. Cerco un nuovo equilibrio senza tensioni inutili".
Di tanta vita da presidente vuole ricordare il momento migliore è quello peggiore?
"Tutti i momenti sono stati belli, sono stati migliori. Ogni momento raccoglie qualcosa di positivo: la vittoria come la sconfitta".
Un presidente, cioè un imprenditore con una società da gestire, secondo lei è: A)un uomo solo al comando. B)una persona con il coraggio che altri non hanno. C)un uomo generoso e appassionato?
"Tutte e tre le cose assieme. Nel calcio di solito c’è uno che paga e tutti gli altri che prendono lo stipendio".
Un altro presidente Andrea Agnelli , scelto a caso, segue il motto ”uno per tutti, tutti per uno”. Il suo qual è? 
"Quello è il motto di tutti. Per ottenere risultati non ci sono altre strade. Più si è uniti meglio è, per me è una costante di pensiero. La mia filosofia di vita è nelle parole di Alda Merini “l’uomo che ha il coraggio di rischiare è un uomo libero.”
Lucio Dalla cantava “se io fossi un angelo chissà cosa farei…” , lei cosa farebbe?
“Se fossi un angelo farei andare tutti d’accordo. Sarei un portatore di pace".
La domanda più bella è quella che ancora non le è stata fatta… la lascio fare a lei.
"Posso tenerla di riserva"?
Cosa augura al Lugano del futuro ?
"Gli auguro di non perdere il cuore".
Grazie Presidente per l’intervista e per aver regalato al FC Lugano un pezzo del suo cuore.  
(Foto Putzu)