Il football dei soldi
Contratti che hanno fatto la storia
Il calcio senza regole, limiti superati
Pubblicato il 08.09.2021 09:27
di Angelo Lungo
Se questo è il calcio.
Nel 2017 il brasiliano Neymar abbandona, clamorosamente, il Barcellona e firma per il Psg. L'operazione suscitò un enorme clamore mediatico. I catalani erano una delle migliori formazioni al mondo e l'attaccante decideva di emigrare nella Ligue 1, un campionato certamente meno competitivo di quello spagnolo. È di questi giorni la notizia che il giornale “El Mundo” è venuto in possesso delle cifre originali del contratto e le ha pubblicate.
L'operazione è costata complessivamente una somma esorbitante: 489 milioni di euro. Gli spagnoli per il cartellino ricevettero 222 milioni, somma mai superata: i francesi pagarono la clausola rescissoria. L'accordo prevede per O'Ney un salario di quasi 44 milioni l'anno per cinque anni, con l'aggiunta di un sesto anno che garantisce al giocatore un aumento fino a 51 milioni.
Questa la potenza economica a disposizione degli sceicchi.
Nel 2019 il Barcellona strappò all'Atletico Madrid uno dei suoi migliori giocatori: Antoine Griezmann. Il quotidiano “Sport” ha rivelato, nelle ultime ore, in esclusiva gli importi percepiti dal francese. Stipendio fisso di 17 milioni, che sale fino a 21. Bonus di 2,5 milioni a stagione se raggiunta la percentuale del 60% di minuti giocati. Bonus legato alla firma del contratto di 25, 5 milioni. Bonus di 21 milioni per la permanenza negli anni successivi. Fosse rimasto, nella quinta stagione, sarebbe arrivato a guadagnare 39 milioni di euro. Ma dato che le vie del mercato sono infinite: l'attaccante francese, nell'attuale sessione di mercato, ha fatto ritorno all'Atletico. I campioni di Spagna lo hanno acquisito con la formula del prestito e obbligo di riscatto fissato a 40 milioni, sembra che sia previsto un taglio dell'ingaggio.
È con queste operazioni che i catalani sono riusciti ad accumulare
un debito che supera il miliardo.
E l'Uefa? E il Fair Play Finanziario? Tutto tace. Si aspetta.
Tra il 9 e il 10 settembre, a Nyon, si dovrebbe discutere di un nuovo Protocollo. Secondo alcune indiscrezioni, ne parla il “Times”, i club potranno spendere al massimo il 65-70% dei ricavi per stipendi, agenti e calciomercato. I trasgressori dovrebbero pagare una sanzione definita “luxury tax” che finirebbe in un fondo da destinare ai club virtuosi.
Tutto bene? Forse. Il giornale spiega che il nuovo FPF potrebbe legittimare la creazione dei ricavi creativi anziché combatterli: ossia sponsorizzazioni fittizie, di chi se le può permettere.
E il calcio è salvo.