Calcio
"Ho paura che qualche arbitro finisca all'ospedale"
Il responsabile arbitrale della Federazione Ticinese di Calcio Silvio Papa lancia l'allarme
Pubblicato il 08.09.2021 11:45
di Carlo Scolozzi
Partite avvelenate sui campi dei Minori: a lanciare l'allarme è il responsabile arbitrale della Federazione Ticinese Calcio Silvio Papa, testimone diretto di intemperanze davvero eccessive. In questa intervista ci illustra tutto ciò che purtroppo non funziona.
Dai campi del calcio regionali giungono brutti segnali, giusto?
"In occasione delle nostre ispezioni abbiamo notato che in taluni casi gravi l'arbitro ha paura di tirare fuori il cartellino. O non lo fa affatto o ne sventola uno giallo invece che rosso. Tutte le volte che c'è un fischio l'arbitro è accerchiato e ho l'impressione che sia un fenomeno generale, non c'è insomma un campo o una squadra più caldi".
Quali sono le reali cause di questo malcostume secondo lei?
"Mah, a mio parere si dà troppa importanza al risultato e c'è un nervosismo che non dipende più dal Covid, quella ormai è una scusa. Non c'è più la voglia di giocare pulito e se si perde si comincia a commettere dei fallacci. Anzi, molte volte si picchia duro già nei primi minuti di gara. Mi sento di dire che il fair play è sacrificato sull'altare del risultato".
Come si combatte una tendenza simile?
"Ho dato ordine agli arbitri di essere più severi, di non guardare in faccia nessuno e punire chi vuol fare male senza vie di mezzo. Altrimenti qui non ci salviamo più. Ho chiesto inoltre più espulsioni per le entrate sulle gambe invece che sul pallone. Non so se risolveremo il problema, ma è giunto il momento di dare un segnale forte a tutto l'ambiente del calcio regionale".
Da quando va avanti questo andazzo fatto di intemperanze?
"Da inizio stagione, l'abbiamo notato in queste prime giornate: si è ripartiti male, insomma. C'è nervosismo anche a fine partita, con mani addosso all'avversario. Il fatto è che nessuno accetta più niente. Non parlo di risse gravi, ma di spintoni e insulti, anche tra gli Allievi".
Lei è fiducioso?
"Fino a un certo punto. La situazione è esasperata. La mamma di un arbitro ci ha confidato di essere preoccupata quando il figlio va al campo, questi sono segnali preoccupanti. Spero che le cose cambino, perché ho paura che qualche arbitro finisca in ospedale per via di un calcio o di un pugno. L'ambiente è troppo caldo".
Gli allenatori che ruolo ricoprono in tutto questo?
"Ce ne sono di tranquilli, che svolgono il loro lavoro, ma tanti cercano invece di accendere la miccia, con scenate, grida e pagliacciate. Specialmente sulle panchine si assiste a un brutto show".