È stato suo
il primo gol della stagione bianconera: un tiro deviato che è finito in gol.
Ma come
dice McSorley, è fondamentale tirare in porta se si vuole segnare. È stato così
con la rete messa a segno da Matteo Nodari contro il Rapperswil.
Una rete risultata
decisiva per riuscire a intascare la prima vittoria: il punto della sicurezza è
arrivato infatti soltanto nel finale per mano di Arcobello, quando il Rappi
aveva tolto il portiere e dopo una partita decisamente sofferta. Forse più del
previsto.
Compirà 34
anni a novembre Nodari, che in carriera non ha mai segnato moltissimo:
ogni gol perciò ha un sapore dolcissimo.
«Segnare fa
sempre piacere, questo è chiaro, ma è importante aver vinto contro una squadra
che ci ha sempre dato del filo da torcere e l’anno scorso ci ha eliminato dai
playoff. Era la prima partita della stagione e sapevamo che non sarebbe stata
facile».
Il Lugano
arrivava a questa partita con le sfide di Champions nelle gambe.
«È una competizione
molto importante per arrivare in forma al campionato. Noi vogliamo andare più
avanti possibile e perché no, cercare di vincerla. Perciò dovremo fare punti
sia a Berlino che in casa».
Il
campionato però è qualcosa di diverso.
«Lo sappiamo
tutti cosa significhi giocare in campionato, c’è un’altra tensione e forse l’altra
sera eravamo tutti un po’ nervosi. È normale prima di un debutto così atteso. Ora
abbiamo rotto il ghiaccio e contro il Langnau cerchiamo di partire subito con
il piede sull’acceleratore».
Per Nodari
questa è una stagione importante: è uno dei tredici ragazzi cresciuti nel
settore giovanile, anche se buona parte della carriera l’ha svolta oltre Gottardo.
«Quando ero
giovane ho lasciato Lugano perché avevo bisogno di più ghiaccio e per trovare
la mia strada. Il Rapperswil è stato un buon trampolino di lancio, poi è
arrivato il Losanna che era un club che puntava in alto. Sono stati anni molto
belli. Mi sono trovato come a casa».
Il suo
sogno però è legato al Lugano.
«Certo, ho
sempre voluto vincere con questa maglia addosso, la mia maglia. Adesso sono qui
per provarci e con i miei compagni farò di tutto per riuscirci».
Quest’anno Matteo, visto l’età, dovrà anche vestire i panni di leader di questa squadra.
«In effetti
è un po’ strano sentirsi un veterano ma non mi spiace dare qualche consiglio ai
compagni. Mi è sempre piaciuto parlare con i più giovani, da Riva a Stoffel, Fadani
e tutti gli altri. Riva? Non ricordo un difensore ticinese con queste qualità.
Lui può fare veramente una grandissima carriera».
Di leader
però il Lugano ne ha già uno e si chiama McSorley.
«È arrivato
e ha subito dato uno scossone. Il fatto che abbia detto di voler vincere tutto
è senza dubbio stimolante e mi sembra che siamo veramente sulla buona strada.
Ora tocca a noi lavorare».
Stasera arriva
il Langnau.
«In questo
campionato gli avversari sono tutti tosti. Sta a noi dover giocare meglio ed essere
pronti sin dall’inizio. Contro il Rappi eravamo un po’ nervosi, con il Langnau vogliamo
fare un po’ meglio».
(Nella foto Putzu, Matteo Nodari con il numero 88 festeggiato dai compagni dopo il gol)