Un anniversario
È possibile immaginare un nuovo mondo
Una canzone che parla alle persone del suo presente, del suo essere
Pubblicato il 10.09.2021 10:57
di Angelo Lungo
Si può sognare rimanendo svegli. Basta chiudere gli occhi. L'idea diventa pensiero. Il soffio, che viene dall'interiore, è prima lieve, dopo dirompente. La passione incita alla speranza. L'aspettativa si colora. L'ottimismo che il probabile possa essere possibile. Viene naturale sorridere. Ecco la leggerezza. La vita può assumere un significato. Uno sprazzo di verità può appalesarsi. Non c'è solo il realismo. Si può essere idealisti. Il presente ci aspetta.
È tempo di ascoltare una canzone. Sentire note che sono musica, un'emozione che si trasforma in sentimento.
Il 9 settembre 1971 esce “Imagine”, di John Lennon, una ballata che assurge a dimensione, una poesia che parla all'anima, al corpo e alla mente.
"Immaginate che non ci sia alcun paradiso. Se ci provate è facile. Nessun inferno sotto di noi. Sopra di noi il cielo. Immaginate tutta la gente. Che vive solo per l'oggi.
Immaginate che non ci siano patrie. Non è difficile farlo. Nulla per cui uccidere o morire. Ed anche alcuna religione. Immaginate tutta la gente. Che vive la vita in pace.
Si potrebbe dire che io sia un sognatore. Ma io non sono l'unico. Spero che un giorno vi unirete a noi. Ed il mondo sarà come un'unica entità.
Immaginate che non ci siano proprietà. Mi domando se si possa. Nessuna necessità di cupidigia o brama. Una fratellanza di uomini. Immaginate tutta la gente. Condividere tutto il mondo.
Si potrebbe dire che io sia un sognatore. Ma io non sono l'unico. Spero che un giorno vi unirete a noi. Ed il mondo sarà come un'unica entità”.
L'immaginazione è creatrice di bellezza. Consente di generare miti, racconti, narrazioni. Si elabora un'identità, delle credenze, un senso etico.
Quando si riaprono gli occhi è tempo che si può iniziare. Incedere nella vita, camminare sul crinale della libertà e della fratellanza. Spinti dal sollievo che a fianco a noi ci sono gli altri. L'essere che è solidale, compagno e complice. Avanti poiché le genti esistono, non come un'entità astratte ma come una comunità che sogna, ispira e aspira. Non ci si salva da soli: circuiti dal proprio ego. Specchiarsi solo nell'immagine di sé è egotista. Immedesimarsi anche in quella degli altri ci rende umani. Sentire con il cuore, pensare con la testa.