CALCIO
Il Professore tra campo e... libri
Contro il Basilea rientra in campo Maric, un leader di questo Lugano
Pubblicato il 12.09.2021 08:06
di L.S.
Oggi rientra Mijat Maric.
Venerdì in conferenza stampa Mattia Croci-Torti lo ha detto in maniera quasi veemente: “Io senza Maric domenica non gioco”.
Una dichiarazione di fiducia che raramente si sente da un allenatore. Figuriamoci ad interim.
Maric rientra con le sue qualità calcistiche ma soprattutto umane. Con quell’intelligenza emozionale che serve alla squadra, che influenza l’intero ambiente.
Non sarà più giovanissimo e nemmeno velocissimo, eppure Maric resta un punto di riferimento. Dentro e fuori dal campo.
In una nuova rubrica che il FC Lugano ha inaugurato in collaborazione con Erbe Ticino e Tisana Olivone, Maric ha parlato in questi giorni della sua passione per la lettura.
“Uno, nessuno, centomila”, il libro preferito dal difensore del Lugano. Scritto da Pirandello parla della vita di un uomo che dopo un’osservazione della moglie sul suo naso che “pende a destra”, si ritrova a riconsiderare la propria vita e il modo in cui gli altri lo vedono.
Maric, con la flemma di un professore di letteratura, ci riassume il libro, affascinato da quell’autore che ci spiega che “noi esseri umani vogliamo sempre etichettare tutto, pronti a criticare gli altri e soprattutto vogliamo delle risposte immediate. Non siamo più disposti a perdere tempo per approfondire le varie tematiche”.
Che Pirandello stesse parlando del calcio dei giorni nostri?
La lettura, come dice Maric, è emozione: un libro ti apre il cuore e la mente. Ti cambia da dentro. Oggi non siamo quelli di ieri e nemmeno quelli di domani.
Un libro può stupire anche chi come lui sembra già piuttosto predisposto all’apertura verso il mondo circostante e sa assaporare i momenti belli del calcio.
Sarà l’età o semplicemente la sensibilità innata in ognuno di noi. Chissà.
“Mi piacciono le trasferte, i momenti in hotel con i compagni in giro per la Svizzera. Una volta a casa mi prendevo del tempo per stare da solo, per riflettere. Ora con i bimbi è un po’ più difficile”.
Termina come farebbe un professore o semplicemente un leader: “Consiglio ai giovani questa lettura: a me è servito tantissimo quando ero a scuola. Mi ha fatto vedere il mondo con altri occhi”.
Oggi Maric rientra, per una partita difficile, senza libri ma con in testa il suo sapere e le sue emozioni. Che su un campo di calcio a volte sono la cosa più importante.
Bentornato Professore!
(Foto Putzu)