Calcio e politica
La spaccatura tra Uefa e Fifa
Progetti di cambiamento tra favorevoli e contrari
Pubblicato il 12.09.2021 08:15
di Angelo Lungo
La stagione agonistica è ripresa. La partite sembrano non finire mai. Eppure quelle decisive si stanno giocando al di fuori del rettangolo verde. Si tratta di politica calcistica. I contendenti hanno deciso di mettere al bando la proverbiale diplomazia. Si combattono con fendenti e colpi duri.
La posta in palio è alta e gli interessi sono rilevanti. Il calcio è un “prodotto” che tira, è popolare ed è una formidabile cassa di risonanza. I protagonisti sono Uefa, Fifa e Leghe nazionali.
Il Presidente Uefa Ceferin ha messo nel mirino i reprobi: Juve, Real e Barca. Non perde occasione per criticare con toni asperrimi e definitivi i tre club. L'ultima, in ordine di tempo, è una dichiarazione rilasciata al giornale tedesco “Der Spiegel”. Ha definito “incompetenti” i loro dirigenti. E ha aggiunto: “Non mi dispiacerebbe se andassero via, è molto divertente che vogliano creare una nuova competizione e allo stesso tempo vogliano giocare la Champions League in questa stagione”. Forte dell'asse che ha costituito con Francia, Inghilterra e Germania. Gli inglesi avendo una Premier ricca sono tranquilli. I tedeschi con la loro gestione virtuosa sono soddisfatti. Il vero vincitore è il Psg: il presidente Al-Khelaifi ha ricevuto come ricompensa la guida dell'Eca, dopo la defenestrazione di Andrea Agnelli. E i parigini hanno potuto spendere e spandere a loro piacimento.
Ma Ceferin non può dormire sonni tranquilli. Il presidente della Fifa Infantino vuole andare oltre. Il Congresso, del massimo organismo calcistico, ha votato sì a uno studio di fattibilità dei Mondiali ogni due anni. Non sarebbe una riforma, ma una rivoluzione. Secondo Infantino ben 166 associazioni su 188 sono favorevoli a questa possibilità. Le Leghe europee tremano e il loquace Ceferin ha subito affermato che si tratta di un'idea sbagliata e che sarà osteggiata con forza e determinazione. La Fifa sente di avere poche competizioni e cerca di allargarsi. Diritti televisivi venduti ogni due anni anziché ogni quattro: una manna. Le confederazioni di Asia, Africa, Oceania e America del Nord insieme potrebbero fare approvare il progetto.
E il calcio giocato? Beh, forse quello interessa solo ai tifosi. E il resto si vedrà, lungo il crinale della mediazione o dei cambiamenti epocali.