Hockey
Kozun, l'uomo-copertina dell'Ambrì
Già tre gol in due partite per l'attaccante canadese e statunitense
Pubblicato il 14.09.2021 09:04
di Red.
Nell'edizione odierna del Corriere del Ticino, bella e lunga intervista di Fernando Lavezzo a Brandon Kozun dell'Ambrì, già tre gol in due partite coi leventinesi.
Suo suoi 173 cm: «Purtroppo in quegli anni tutti i giocatori della mia taglia venivano bollati allo stesso modo e non ricevevano mai una vera occasione. Era un’altra epoca, un’altra NHL. Oggi è diverso, giocatori piccoli vengono draftati ogni anno al primo turno. Anche in Nordamerica l’hockey non è più soltanto una questione di chili e centimetri. Non ho rimpianti in questo senso, ognuno deve fare i conti con la realtà del momento. Quello scetticismo dovuto al mio fisico mi ha motivato. È una delle ragioni per cui ho sviluppato un’urgenza, uno spiccato senso per la competizione e la forza di andare oltre i limiti e le avversità. Tutto questo ha formato la persona che sono oggi».
Sul campionato russo:  «Si sentono tante storie orribili sul campionato russo, ma io non ho nulla di negativo da raccontare. Sono stato fortunato. I club in cui ho giocato mi hanno sempre trattato con rispetto e mi hanno permesso di mettere del cibo in tavola. A Yaroslav, ad esempio, ho lasciato un pezzo del mio cuore. Arrivai lì nel 2016, cinque anni dopo la sciagura aerea che si portò via tutta la squadra del Lokomotiv. La tragedia era ancora presente, ma non in senso negativo. Aveva unito le persone, le aveva avvicinate ancor di più alla squadra. Avevamo un rapporto speciale con la gente del posto, con i tifosi. Mi sono sentito amato, si sono presi cura di me».
Sull'Ambrì:         il «Abbiamo vissuto un weekend fantastico, un inizio perfetto. Dopo un mese di preparazione, sapevo che c’erano le premesse per fare bene. Percepivo la fiducia del gruppo e abbiamo dimostrato di credere in noi stessi. Segnare il gol decisivo all’Hallenstadion è stato un buon punto di partenza per la mia prima stagione in Svizzera, ma il momento più emozionante l’ho vissuto sabato. Non mi riferisco solo alla mia doppietta, ma alla passione sugli spalti. Per l’Ambrì Piotta è stato un momento storico ed è stato bello farne parte».