CALCIO
Cinque cambi, un'arma a doppio taglio?
Introdotti durante la pandemia, sono ormai diventati parte del nuovo regolamento del calcio
Pubblicato il 14.09.2021 10:17
di Giorgio Genetelli
Quasi non ci abbiamo fatto caso, ma le sostituzioni possibili sono ancora cinque. Questa misura era stata introdotta a causa dei calendari forsennati dovuti alla pandemia, con partite ogni tre giorni e poco tempo per allenarsi, con due campionati giocati praticamente di seguito. E non è stata abbandonata nemmeno ora, che i ritmi sono tornati regolari. A dire il vero, gli inglesi non l’hanno mai introdotta, loro sono abituati a fare come vogliono, salvo poi doverla applicare nelle competizioni internazionali nelle quali o vincono o raggiungono la finale, vedi Champions, Europa League e Campionato Europeo.
La misura, stabilita dalla Fifa, era prevista fino ad agosto 2021, ma poi è stata rinnovata senza nemmeno parlarne, come se fosse un fatto acquisito, come se ci fosse da sempre. E invece no, queste cinque sostituzioni sono una rottura di scatole, specialmente per i cronisti che verso i tre quarti di partita hanno ormai perso il filo a causa della girandola di cambi, rischiando di nominare qualcuno che è già uscito come autore del gol, o di dimenticare qualcuno che è entrato e non ha mai toccato palla. Si arriva a un momento di partita che ci sono in campo dieci giocatori diversi rispetto all’inizio, una specie di sagra paesana dove in molti sbevazzano e non si riconoscono più.
Il rigore tattico va a farsi benedire e ognuno tende a giocare come gli pare. Non c’è verso di amministrare un risultato, i lanci si moltiplicano, le costruzioni dal basso sono rischi nucleari e per tenere a mente i nomi ci vorrebbe il vecchio Albert. Ovviamente, le squadre più ricche rovesciano in campo una manita di fenomeni, le altre invece inseriscono qualche macellaio che tenga lontani gli avversari a randellate. È tutto un alzare lavagnette e spezzare il ritmo, un andirivieni da autoscontri al quale l’arbitro non sta più dietro e spera nell’aiuto tecnologico, che come nella raffigurazione dell’occhio di dio nel triangolo tutto vede e tutto può, senza che i poveri umani ne traggano vantaggio.
La spatafiata è per dire che tornare ai tre cambi sarebbe bello e anche regolare, ma ormai l’era delle esagerazioni è in auge e si aspettano le prossime trovate, magari qualcosa che trasformi i sedici metri in Area 51 con tanto di avvistamenti Ufo opportunamente secretati, o il lancio delle riserve dal tetto dello stadio con il parapendio. Meglio non scherzare.