Quasi non ci abbiamo fatto caso, ma le sostituzioni
possibili sono ancora cinque. Questa misura era stata introdotta a causa dei
calendari forsennati dovuti alla pandemia, con partite ogni tre giorni e poco
tempo per allenarsi, con due campionati giocati praticamente di seguito. E non
è stata abbandonata nemmeno ora, che i ritmi sono tornati regolari. A dire il
vero, gli inglesi non l’hanno mai introdotta, loro sono abituati a fare come
vogliono, salvo poi doverla applicare nelle competizioni internazionali nelle
quali o vincono o raggiungono la finale, vedi Champions, Europa League e
Campionato Europeo.
La misura, stabilita dalla Fifa, era prevista fino ad agosto
2021, ma poi è stata rinnovata senza nemmeno parlarne, come se fosse un fatto
acquisito, come se ci fosse da sempre. E invece no, queste cinque sostituzioni
sono una rottura di scatole, specialmente per i cronisti che verso i tre quarti
di partita hanno ormai perso il filo a causa della girandola di cambi,
rischiando di nominare qualcuno che è già uscito come autore del gol, o di
dimenticare qualcuno che è entrato e non ha mai toccato palla. Si arriva a un
momento di partita che ci sono in campo dieci giocatori diversi rispetto
all’inizio, una specie di sagra paesana dove in molti sbevazzano e non si
riconoscono più.
Il rigore tattico va a farsi benedire e ognuno tende a
giocare come gli pare. Non c’è verso di amministrare un risultato, i lanci si
moltiplicano, le costruzioni dal basso sono rischi nucleari e per tenere a
mente i nomi ci vorrebbe il vecchio Albert. Ovviamente, le squadre più ricche
rovesciano in campo una manita di fenomeni, le altre invece inseriscono qualche
macellaio che tenga lontani gli avversari a randellate. È tutto un alzare
lavagnette e spezzare il ritmo, un andirivieni da autoscontri al quale
l’arbitro non sta più dietro e spera nell’aiuto tecnologico, che come nella
raffigurazione dell’occhio di dio nel triangolo tutto vede e tutto può, senza
che i poveri umani ne traggano vantaggio.
La spatafiata è per dire che tornare ai tre cambi sarebbe
bello e anche regolare, ma ormai l’era delle esagerazioni è in auge e si
aspettano le prossime trovate, magari qualcosa che trasformi i sedici metri in
Area 51 con tanto di avvistamenti Ufo opportunamente secretati, o il lancio
delle riserve dal tetto dello stadio con il parapendio. Meglio non scherzare.