TECNOLOGIA: 14 ANNI FA STEVE JOBS PRESENTAVA IL PRIMO IPHONE
Siamo virtuali dunque siamo: il futuro era cominciato
La mela che 14 anni fa cambiò il mondo: Steve Jobs e un giorno da ricordare
Pubblicato il 10.01.2021 10:33
di Angelo Lungo
Il 9 gennaio 2007, ieratico, indosso una maglia nera, jeans d’ordinanza e scarpe da ginnastica bianche, Steve Jobs, davanti a una platea che aspettava di essere stupita, proferisce: “Oggi vi stiamo presentando tre rivoluzionari prodotti. Il primo è un iPod a grande schermo, con comandi tattili. Il secondo è un telefono portatile rivoluzionario. E il terzo è un dispositivo innovativo per la comunicazione internet. Avete capito? Non si tratta di tre dispositivi distinti, ma di un unico dispositivo: l’iPhone”.
E tutto cambia. La rivoluzione era servita, senza assalti al palazzo, senza invasioni di piazza, o proclami retorici. Oggi possiamo: spedire messaggi gratuiti; fare video chiamate in qualsiasi momento e ovunque ci troviamo; essere in connessione perenne; ricevere flussi e flussi di informazioni; fotografare; filmare.
Nella storia dell’umanità c’è mai stato un oggetto così desiderato e così pervasivo nella vita delle persone?
Un’apoteosi della tecnica, quella che procede per realizzare ogni scopo, e assecondare pulsioni.
Il filosofo Umberto Galimberti afferma: “Accompagnavo il mio nipotino a scuola. Una signora mi riconosce e mi chiede: il mio bambino fa la quinta elementare e vuole uno smartphone, cosa devo fare? Ho risposto: glielo dia pure. Perché se non lo fa e sarebbe giusto, priva suo figlio della sua socializzazione. Cosa significa? Che la tecnica diventa condizione sociale”.
Galimberti sostiene che viviamo in una fase di velocizzazione del tempo e dove lo spazio è abolito. L’esperienza dei padri non passa ai figli, perché i padri sono vissuti in un mondo reale mentre oggi viviamo in un mondo virtuale.
Infine, vi siete mai chiesti perché i prodotti dell’azienda di Cupertino inizino con la lettera “I”? Steve Jobs  spiegò che con la lettera “I” voleva riferirsi a internet ma anche a indipendente, istruire, informare e ispirare.
Il poeta disse: “Ai posteri l’ardua sentenza”.
A voi non resta che sedervi comodamente, chiudere gli occhi, rilassarvi, tenere in mano il prezioso e insostituibile oggetto, e pensare a quale delle “I” maggiormente vi convince.