CALCIO
Le ragioni di Solskjaer
La sconfitta del Manchester United vista (in modo ironico) dalla parte del tecnico
Pubblicato il 16.09.2021 09:46
di Giorgio Genetelli
È bellissimo sentire Solskjaer addurre valutazioni di grande livello in merito ai due gol dello Young Boys che hanno capovolto lo United: “Il primo gol è arrivato da una palla che è passata tra le gambe di Shaw. Il secondo è un errore di Lingard. Non è un buon modo per fare gol”. Non ha tutti i torti l’allenatore dei Red Devils, infatti l’arbitro è stato lì lì per annullarli per l’antisportività dei due gialloneri, aggravata dalla troppa compiacenza dei due difensori del Manchester. Solo che non ha potuto, in coscienza, dato che in precedenza anche Ronaldo non aveva usato un buon modo per fare gol, approfittando di un sonnellino di Garcia e buttandola dentro da tre metri con l’aiuto del portiere Von Ballmoos. Del resto, anche allo stesso Solskjaer ne diedero per buono uno che segnò al Bayern nella finale del 1999 e che valse la Coppa dei Campioni. Una rete che il Facciadangelo norvegese non realizzò con una banale rovesciata, ma con un tocco elegante e fortemente voluto dopo un colpo di testa sbagliato da un compagno che mandò in ipnosi la squadra tedesca. Precedente decisivo, maledizione.
A onore del vero, lo United era stato danneggiato anche dall’espulsione di Wan-Bissaka, che a giudicare dalle immagini interviene in modo veniale sulla gamba di Martins. Del resto, Solskjaer (nominato seduta stante “Re dell’oggettività”) ha visto benissimo anche in questo contestato caso: “Non è stato un fallo pericoloso. Lo colpisce sulla parte anteriore del piede. Non gli sloga la caviglia e non gli fa davvero male.”
Eh, signori: espulsione c’è quando gamba è rotta, lo sanno tutti.
Infine e in aggiunta a tutti questi furti alla Banca del Merito, la sua squadra ha giocato veramente bene tirando in porta ben due volte contro un avversario sulla carta nettamente superiore.
Fa davvero male perdere così, ma del resto il calcio è il regno dell’ingiustizia, incrinato solo dal sacrosanto gol di Hurst nella finale del ’66, quando la palla varcò nettamente la linea di porta e l’arbitro Dienst, svizzero, convalidò tra le proteste antisportive dei tedeschi.
A questo punto, Solskjaer sta pensando a un ricorso per rigiocarla. Ha ragione da vendere.