È sorpreso anche Andrea Binotto, allenatore del Neuchâtel Xamax, di non affrontare questa sera il nuovo allenatore del Lugano. Quello che dovrà sostituire Abel Braga, licenziato il 1. settembre.
Aalla Maladière ci sarà ancora Croci-Torti in coppia con Carlo
Ortelli.
“Avevo letto sui giornali che l’allenatore del Lugano sarebbe stato
presente almeno in tribuna. Per noi comunque cambierà poco, in quando
Croci-Torti e il suo staff hanno disputato una grande partita contro il
Basilea. Ho visto un Lugano molto positivo che alla fine ha meritato il
pareggio. Perciò mi aspetto una partita molto complicata, com’è normale che sia
contro una squadra di categoria superiore”.
Binotto aveva già osservato il Lugano a Sion, nell’ultima partita di Braga.
“Già in quell’occasione avevo visto una squadra impostata bene, tosta ed
equilibrata. Sono convinto che il Lugano farà un bel campionato”.
Croci-Torti ha detto che il Lugano è più forte ma che per vincere dovrà giocare
al cento per cento.
“Rispondo che noi per fare un’impresa dovremo invece giocare al 120 per
cento e sperare che loro non siano al massimo. Soltanto così potremo metterli
in difficoltà”.
Tra l’altro il tecnico del Lugano le ha pure fatto i complimenti, dicendo che
Lei è un tecnico che fa giocare bene le sue squadre.
“Ringrazio Croci-Torti per le belle parole. Il mio dna non è quello di un calcio
difensivo, mi sembra ovvio, perciò con il Lugano non metteremo il classico
pullmann davanti alla nostra porta. D’altra parte non credo che li attaccheremo
scelleratamente: bisognerà trovare una via di mezzo intelligente…”.
Dopo la risicata salvezza ottenuta la scorsa stagione, quando Binotto
intervenne appena in tempo per salvare la squadra ottenendo 24 punti nel girone
di ritorno (lo Xamax si salvò per soli due gol di differenza reti sul Chiasso),
quest’anno a Neuchâtel si punta più in alto, vero?
“A dire la verità, dopo lo spavento dello scorso campionato, vorremmo
disputare una stagione più tranquilla. Poi è chiaro che se a Natale dovessimo
trovarci nelle prime posizioni,e allora proveremo a fare il grande salto. Ma
senza l’assillo, almeno per quest’anno”.
Una conclusione sulla sua carriera: tutti parlano molto bene di Lei. Qual è
il segreto?
“Non credo ci sia un segreto, ho sempre lavorato molto duro sapendo da dove
sono partito. Non avendo avuto una grande carriera da giocatore ho dovuto fare
la gavetta, ma adesso sono contento del mio percorso. Certo, per spiccare il salto
prima o poi bisognerà ottenere un grande risultato…”.