HOCKEY
Mc Sorley, la Lega, il titolo e... il futuro del Lugano
Il direttore sportivo dei bianconeri ieri sera era presente a Fuorigioco
Pubblicato il 17.09.2021 09:54
di Red.
Ospite ieri sera a Fuorigioco, il direttore sportivo dell’HC Lugano Hnat Domenichelli ha passato in rassegna l’attualità del club bianconero e ha lanciato uno sguardo al futuro.
Vediamo in queste dieci frasi un sunto del suo pensiero.
1.      Spiace molto per Daniel Carr che ha subito una commozione cerebrale. Il colpo di Rohrbach? Tutti e due cercavano il disco, ha preso una bella botta. La Lega ha aperto un’inchiesta ma per noi cambierà poco: aspettiamo il verdetto dei medici, poi lunedì decideremo cosa fare. Non potremo giocare a lungo termine con tre stranieri, però prima di prendere un quinto attendiamo notizie di Carr. Si tratta di una questione di budget: non possiamo comprare un nuovo straniero se poi lui rientra a breve termine. In questi giorni ci sono anche i tagli della NHL, perciò bisogna avere un po’ di pazienza.
2.      Sono soddisfatto delle prime tre gare. Contro il Langnau, nella partita persa, abbiamo pagato un po’ la stanchezza della Champions League e della trasferta in Scandinavia. Ci tenevamo a passare il turno e perciò abbiamo messo molta energia in questa competizione.
3.      Dobbiamo avere pazienza per quanto riguarda il nuovo sistema di gioco voluto da McSorley: abbiamo già visto cose positive. Il power-play è l’unica cosa che non è andata bene, dobbiamo essere più potenti in generale negli special team. Appena segneremo qualche gol in situazioni speciali la squadra guadagnerà in fiducia.
4.      Abbiamo detto che vogliamo vincere il titolo, è vero, ma nei prossimi 3-5 anni. Abbiamo il settimo budget del campionato? Onestamente non lo so, ma credo che comunque disponiamo di soldi sufficienti per allestire una buona squadra, anche se giustamente i fondi non sono illimitati.
5.      Abbiamo deciso di allungare il contratto di Fazzini quando potevamo anche virare su Bertschi, un altro giocatore che ci avrebbe assicurato tanti punti. Ma il Fazz è uno che è cresciuto in casa e siamo molto felici di averlo rinnovato a lungo termine.
6.      Il Financial Fair-play e il tetto salariale saranno importanti per avere maggior equilibrio all’interno della Lega. Soltanto un paio di club sono contrari ma spero che alla fine si andrà nella direzione già intraprese sia in NHL che in KHL. Sarà importante avere un controllo economico di tutte le società quando la Lega si allargherà a 14 squadre.
7.      Se in futuro avremo i sei stranieri, è possibile che il livello non sia lo stesso di quello attuale e ancora meno di quello che eravamo abituati a vedere in Svizzera negli anni 80 o 90. Forse media e tifosi storceranno un po’ il naso, ma per i coach sarà fondamentale avere anche questi giocatori. Portando oltretutto la Lega a 14 squadre non ci saranno giocatori svizzeri a sufficienza e perciò bisognerà andare per forza in questa direzione.
8.      Löffel ci aveva avvertiti in primavera che avrebbe fatto l’ultimo anno a Lugano e che poi con la famiglia sarebbe tornato a casa, vicino a Friborgo. A quel punto abbiamo deciso di buttarci su Müller, era un elemento che non potevamo farci sfuggire. Müller però ha un costo importante e visto che volevamo quattro stranieri in attacco, con McSorley abbiamo ritenuto che Josephs fosse un ragazzo interessante a cui dare una chance. Non ha il salario di un Arcobello e potrebbe essere un elemento importante per il futuro, quando appunto avremo la possibilità di schierare sei stranieri.
9.      Guerra è rimasto fuori nell’ultima partita poiché sua moglie ha partorito una bambina e sta ultimando il trasloco da Zurigo. Non si era potuto allenare con regolarità in questi ultimi giorni e così McSorley ha preferito lasciarlo a riposo qualche giorno. Certo che lui avrebbe voluto giocare ma il coach ha preferito così. Non esiste però nessun caso e Guerra tornerà a disposizione della squadra.
10.   Credo che McSorley sia contento di avermi al suo fianco: gli posso dare una mano con la lingua e spiegare com’è l’ambiente qui in Ticino. Gli ho detto che a Lugano si vive l’hockey con tanta passione. Lui è uno che ha molte conoscenze e ha la responsabilità di mettere in pista i giocatori che vuole e come vuole. All’interno dello spogliatoio decide lui. Io ho il compito di costruire la squadra, di portargli nello spogliatoio i migliori giocatori possibili. Non credo che ci sarà motivo per litigare in futuro. Entrambi vogliamo vincere più partite possibili.