Il giorno dopo il risveglio è ancora più brutto.
Il presidente della Federazione Ticinese di Calcio Fulvio Biancardi (foto Reguzzi) non
deve aver passato una notte tranquilla dopo i fatti di Semine-Locarno, sospesa
per rissa.
Presidente, cosa ne pensa dell’accaduto?
“Dico soltanto che non sono sorpreso. Purtroppo era il trend di questi
ultimi tempi: avevamo già notato nelle scorse settimane un aumento dell’aggressività.
Stiamo cercando di combattere questo triste fenomeno ma ci rendiamo conto che
non è assolutamente facile”.
Questa volta l’arbitro non c’entra, vero?
“Aggiungo che l’arbitro questa volta è stato molto bravo. Ha diretto la
partita in modo egregio e alla fine non ha potuto fare altro che sospenderla.
Spiace che il Locarno abbia inoltrato protesto motivandolo con il fatto che l’arbitro
non avrebbe dovuto sospendere la gara. Peccato che si voglia sempre mettere in
mezzo i direttori di gara anche quando non c’entrano nulla”.
Arrabbiato dunque?
“Direi molto dispiaciuto, anche perché il Locarno è una società gloriosa
che ambisce giustamente a tornare a certi livelli. Capisco che gli avversari
vogliano vincere contro una squadra del genere ma bisogna sempre cercare di
tenere i giusti atteggiamenti da entrambe le parti. Con questo non voglio dare
la colpa a nessuno in particolare”.
Si capito qualcosa di più di ciò che è successo ieri sera?
“Aspetteremo il referto dell’arbitro e poi eventualmente i vari testimoni.
Ma in queste situazioni la colpa non è mai di una parte soltanto. Chi è provocato
reagisce, capita spesso così. E così finiscono per aver torto tutti. Per
litigare bisogna essere in due”.
Ora cosa succederà? Non potrà esserci ripetizione della partita, vero?
“Esatto, una partita sospesa per motivi disciplinari non può essere ripetuta.
Ora il dossier è nelle nostre mani e cercheremo di capire che tipo di sanzioni potremo
applicare. La cosa positiva è che l’arbitro non è stato toccato e dunque il
caso non finirà a Berna”.