La “nebbia” di Mark
Arcobello
Mark Arcobello è
probabilmente l’acquisto più azzeccato del Lugano dal 2006 ad
oggi, dall’anno dell’ultimo (lontanissimo) titolo. A Berna lo
rimpiangono in molti. Giocatore intelligente, leader del gruppo,
l’americano anche quando non è al top riesce sempre a fare
qualcosa. Recentemente, tuttavia, sembra entrato in una sorta di
“nebbia” hockeistica: da Natale ad oggi non è più riuscito a
segnare una sola rete (da ben tredici partite non timbra il
cartellino) e anche dal punto di vista del rendimento ha avuto un
evidente calo. Sono forse le “scorie” della quarantena? È stanco
per aver tirato la carretta da ottobre a dicembre? Difficile dirlo:
di sicuro Mark non è soddisfatto delle sue ultime prestazioni. Per
il Lugano, va detto, è imprescindibile: soltanto con il
casco-giallo in forma potrà ambire ad un finale di stagione da
protagonista.
Pene esemplari per i
cattivi
La carica di Damien Riat
ai danni di Elia Riva nel match Ginevra-Lugano di venerdì scorso
rischia di costare caro al difensore bianconero. Stando alle parole
del direttore sportivo Hnat Domenichelli potrebbe restare fuori a
lungo (parlare di stagione finita non è fuori luogo). Il ginevrino,
scontata la squalifica, tornerà dal canto suo a giocare, come se
nulla fosse accaduto. Uno scandalo! E allora ci chiediamo: non
sarebbe ora di applicare nei confronti di questi “teppisti” del
ghiaccio squalifiche pari ai mesi di assenza delle loro vittime? Se
n’era già parlato più volte in passato ma nulla è stato fatto:
in Svizzera sembra prevalere il buonismo. Intanto però qualche
giocatore colpito dalla proditorietà e dalla violenza di certe
“entrate” è stato segnato per sempre o ha dovuto abbandonare la
carriera.
L’arroganza di Mister
12 milioni
Il tecnico dell’Inter
Antonio Conte ha ormai raggiunto livelli di arroganza e prepotenza
come mai nessuno nel calcio moderno. Se la sua squadra perde è colpa
dell’arbitro, della sfortuna o dei mancati arrivi. Quando qualcuno
gli dice che l’Inter non può accontentarsi di un secondo posto,
lui stizzito risponde che i nerazzurri sono tornati ai vertici dopo
tanti anni. Se poi il gioco latita (unico schema: lancio lungo in
verticale di Bastoni per Lukaku) e qualcuno glielo fa notare, si
imbestialisce. L’hanno capito tutti che Conte all’Inter sta male.
Ma andarsene non può e non vuole. Prende 12 milioni di euro l’anno
(quasi 10 in più del secondo allenatore di Serie A più pagato) e a
quei soldi non ci rinuncia di sicuro. E siccome i cinesi non possono
più permettersi di buttare soldi dalla finestra, ecco che la strana
coppia andrà avanti ancora a braccetto. Sopportandosi in nome del
vil denaro.
Una squadretta umilia
Bielsa
Notizia clamorosa da
Albione: una squadretta di Quarta Divisione (la nostra Seconda Lega)
ha eliminato dalla Coppa d’Inghilterra nientemeno che il Leeds
United di Marcelo Bielsa con un perentorio 3-0. Davide stende Golia,
i poveri fanno piangere i ricchi, viva il festival della retorica: ce
n’è per tutti i gusti. Ma forse il primo a congratularsi con i
vincitori è stato proprio il guru argentino, molto legato a certi
valori dello sport. Per altro i dirigenti della squadra non l’avranno
presa bene: uscire per mano del Crawley Town è un’onta difficile
da lavare!