Che stia arrivando il momento di iniziare a guardarsi in
faccia dopo quattro sconfitte consecutive?
Sedici reti incassate: basterebbe questo dato per capire che qualcosa non funziona.
Qual è il problema che attanaglia la squadra dopo un entusiasmante inizio (a dire il vero… breve) di stagione?
L’impressione è che spirito di gruppo e di abnegazione, rispetto al passato, sia leggermente scemato. Anzi, in qualche giocatore ancora non si è visto.
Questa squadra può e deve dare di più.
Ad Ambrì non basta “impegnarsi”. No, ad Ambrì bisogna dare di più. Bisogna dare tutto. Fisicamente e mentalmente. Bisogna provare ad andare oltre le proprie possibilità. Sempre.
Se ieri Cereda si è arrabbiato, un motivo ci sarà. Arrabbiato con la squadra ma forse, conoscendolo un po’, anche con se stesso. Il messaggio non è ancora passato. Non è ancora il “suo” Ambrì, fatto di tanto pattinaggio e sacrificio.
E pensare che nelle prime tre partite tutto sembrava funzionare per il verso giusto: tre vittorie e solo quattro reti subite. Una macchina perfetta. Era quello che pensavamo tutti. Ci siamo illusi troppo in fretta?
La sensazione è che questa squadra abbia il potenziale per fare di più, perché come ha detto anche il presidente Lombardi, è più forte rispetto allo scorso anno.
Quindi? Fiducia sì, ci mancherebbe, ma forse è giunto il momento di iniziare a meditare decisioni importanti e di certo, se domani si andasse ancora a secco, potremmo già essere arrivati al punto di doverci guardare in faccia.
Perché i panni sporchi, in famiglia, è meglio lavarli subito.
Sedici reti incassate: basterebbe questo dato per capire che qualcosa non funziona.
Qual è il problema che attanaglia la squadra dopo un entusiasmante inizio (a dire il vero… breve) di stagione?
L’impressione è che spirito di gruppo e di abnegazione, rispetto al passato, sia leggermente scemato. Anzi, in qualche giocatore ancora non si è visto.
Questa squadra può e deve dare di più.
Ad Ambrì non basta “impegnarsi”. No, ad Ambrì bisogna dare di più. Bisogna dare tutto. Fisicamente e mentalmente. Bisogna provare ad andare oltre le proprie possibilità. Sempre.
Se ieri Cereda si è arrabbiato, un motivo ci sarà. Arrabbiato con la squadra ma forse, conoscendolo un po’, anche con se stesso. Il messaggio non è ancora passato. Non è ancora il “suo” Ambrì, fatto di tanto pattinaggio e sacrificio.
E pensare che nelle prime tre partite tutto sembrava funzionare per il verso giusto: tre vittorie e solo quattro reti subite. Una macchina perfetta. Era quello che pensavamo tutti. Ci siamo illusi troppo in fretta?
La sensazione è che questa squadra abbia il potenziale per fare di più, perché come ha detto anche il presidente Lombardi, è più forte rispetto allo scorso anno.
Quindi? Fiducia sì, ci mancherebbe, ma forse è giunto il momento di iniziare a meditare decisioni importanti e di certo, se domani si andasse ancora a secco, potremmo già essere arrivati al punto di doverci guardare in faccia.
Perché i panni sporchi, in famiglia, è meglio lavarli subito.
(foto Zocchetti)