Se ne sono sentite di tutti i colori in queste ore a
proposito della sentenza della Federazione Ticinese di Calcio (FTC) per il caso
Semine-Locarno.
La gente, bastava leggere i social, ha reagito in maniera
diversa: c’è chi ha ritenuto che fosse esageratamente dura e chi invece troppo
blanda. Da un estremo all’altro, senza nessun punto di possibile incontro.
Ricordiamo, per chi se lo fosse perso, che la FTC ha
comminato pene da cinque anni a 18 mesi per i giocatori, multe pecuniarie per
le società e punti sottratti in classifica per i due club per la tanto discussa
responsabilità oggettiva.
Non dev’essere stato facile il lavoro per il bravo
avvocato Rotanzi, tra l’altro ex calciatore di alto livello, che ha dovuto
ricostruire certosinamente l’accaduto, attraverso un paio di filmati registrati
con i telefonini e con l’ausilio di una quindicina di testimonianze.
Partendo dai giocatori, cinque anni al più punito
sembrano effettivamente tanti. Quasi una squalifica a vita, o giù di lì.
Ha sbagliato? Sì. Deve essere punito? Sì. Ma cosa si può
fare perché in futuro queste cose non accadano più?
Sperare semplicemente che una sentenza del genere
spaventi il calcio “Minore” e che questa nel tempo possa fungere da potente deterrente,
è probabilmente un azzardo o addirittura un’utopia.
Se il punire è legittimo, il prevenire, o il tentare di
farlo sarebbe ancora più importante.
Ecco perché adesso ci si aspetta che anche la FTC metta
in atto qualche idea costruttiva che possa dare sostanza a una sentenza che
farà discutere. Anche perché se si è deciso, d’ora in avanti, di prendere come
punto di partenza i cinque anni rifilati al ragazzo del Savosa/Massagno qualche
mese fa, allora il rischio è che in futuro vedremo altre sentenze pesantissime.
Ultima annotazione relativa alla responsabilità
oggettiva: che colpa hanno le società? Davvero possono fare di più per evitare
simili comportamenti da parte dei loro giocatori?
Sicuramente tutti possono fare di più, anche i club e i
loro dirigenti, ma sarebbe necessario sviluppare un metodo di lavoro che possa
agevolare tutti e togliere ogni tipo di alibi, per legittimare e capire sentenze
che invece adesso stanno spaccando il due il mondo del calcio regionale.
A questo punto sarebbe cuorioso, ancorché legittimo, vedere
l’esito di un ricorso al Tribunale sportivo della FTC, composto da tre avvocati
slegati dalla Federazione. Forse un altro parere ci aiuterebbe a capire ancora
meglio il vero peso di quanto è accaduto.
(Nella foto Crinari il presidente del FC Locarno Mauro Cavalli)