Hockey: il ragazzo bianconero è stato fra i migliori nella sfida contro i Lions
Il “piccolo grande“ Ugazzi
Personalità, coraggio e intelligenza tattica. A Zurigo ha fatto meglio dei senatori
Pubblicato il 13.01.2021 11:51
di M.A.
La scena è “deamicisiana”: siamo negli spogliatoi dell’Hallenstadion, pochi minuti dopo la fine di Zurigo-Lugano, terminata male per i bianconeri ( la squadra ha giocato meglio dell’avversario ma ha pagato la sua totale inefficienza offensiva). Il giovane Nicolò Ugazzi, buttato ancora una volta nella mischia da Pelletier per supplire all’assenze di Heed e Riva, ascolta in religioso silenzio le parole di Alessandro Chiesa che gli è seduto accanto mentre consumano uno spuntino post-partita. Il ragazzo non batte ciglio, l’ex capitano la sa lunga e i i suoi consigli sono sicuramente preziosi. Nicolò , ragazzo umile e modesto, accoglie pure con una certa emozione i complimenti di alcuni giornalisti. Di certo, quella contro i Lions è stata la sua “partita”: ancora una volta ha confermato di essere un giocatore su cui investire in futuro. Contro Wick e compagni ha giocato una decina di minuti, durante i quali ha sciorinato doti importanti come la semplicità, il coraggio e un intelligenza tattica non comune per un quasi esordiente come lui. “Sono molto contento per Nicolò – afferma Serge Pelletier – In questa serata che avrebbe dovuto e potuto concludersi in modo diverso, ha confermato di essere un giocatore di personalità:”.
Malgrado la sua statura (1 metro e 68) non si è sottratto nemmeno alla dura prova dei contrasti alla balaustra con autentici marcantoni quali Pedretti o Schäppi, contro i quali ha messo in campo tutta la sua grinta e la sua irriverenza. Ha impostato il gioco con calma e naturalezza (al contrario dell’ impacciato e lento Loeffel) e si è pure presentato dalle parti di Flüeler con disinvoltura. Insomma: una partita da 5 in pagella.
Ovviamente soddisfatto il giovane difensore , che sta prendendo le misure al massimo campionato. “Arrivare qui è certamente il massimo. Ci pensi sin da quando militi nelle categorie inferiori. Non credevo di entrare in prima squadra. Devo ringraziare tutti: dallo staff, ai dirigenti e ai miei compagni di squadra che mi stanno aiutando in modo incredibile” ha detto. “Cerco di rubare il mestiere agli altri, cerco di stare concentrato e non farmi distrarre. Il fatto poi che Pelletier mi dia tanta fiducia e tanto ghiaccio non può che aiutarmi a crescere”.
Il “piccolo grande” Ugazzi è solo agli inizi. Altre difficili e delicate sfide lo attendono. Il futuro, scommettiamo?, non può che sorridergli!
(foto Putzu)