Nel giro di due giorni ho potuto osservare alcuni
arbitraggi, a partire da quello di giovedì del mio amico Carlos, che assieme al
suo quintale ha portato sul campo tanta calma in una partita di Seniori Over50.
Poi, sabato, mi sono imbattuto in due professionals come Massimiliano Irrati e
Stefan Horisberger, che hanno avuto a disposizione sei colleghi per evitare
errori, mentre Carlos ha fatto affidamento solo su sé stesso.
Irrati a Roma per Lazio - Inter e Horisberger a Berna per YB
– Lucerna si sono presentati tirati a lucido, con magliette sgargianti,
fischietto argentato, auricolari, cartellini rossi e gialli, bomboletta per
segnare punizioni e barriere; Carlos in tuta, fischietto di plastica pescato
nei pomcips, passo lento nel raggio di una decina di metri, stemma dello
Sporting Lisbona sul cuore. I due professionals a correre come maratoneti,
sbracciando come vigili, parlando a tutti, comunicando con l’esercito di
colleghi come noi da piccoli con le radiotrasmittenti di plastica (Irrati con
tanto di sponsor); Carlos a invitare alla pazienza e mano sinistra sempre in
tasca per il freddo.
Ebbene, Carlos non ha sbagliato niente e alla fine tutti
sono andati a mangiare e a bere assieme. Horisberger ha annullato un gol allo
YB per un fuorigioco inesistente (è stato uno del Lucerna a innescare
l’attaccante giallonero) e il moviolone gli ha anche dato ragione. Irrati ha
concesso due rigori che ormai è una disperazione (un tuffo e un mani
involontario) e non ha fermato il gioco con uno dell’Inter a terra da diversi
secondi permettendo alla Lazio di andare in gol, con conseguente zuffa
immediata e replica a partita finita.
Poi i giocatori sbagliano passaggi e tiri, okay. Ma almeno
non fischiano a casaccio. Carlos è appunto un giocatore, anche se fuori forma.
Gli altri due hanno forse disputato qualche partitella al tip-kick. Ci devo
riflettere su questa cosa.